La pausa per la Nazionali ha dato l’occasione al coach della Virtus Segafredo, dal raduno della Spagna di parlare di Italia, e della sua squadra
“L’unico titolo che si può vincere in autunno, la Supercoppa, l’abbiamo vinta. Ci sono successe tante cose: gli infortuni, la necessità di ricreare equilibri con giocatori staff nuovi. Detto questo, sono soddisfatto di dove siamo. Ho perfettamente chiari i nostri pregi e i nostri difetti. Quando si costruisce una squadra nuova ci sono delle idee e si pensa a quale lavoro fare per svilupparle. Ma per capire bene dentro com’è, bisogna aprirla come una anguria. Quindi solo quando abbiamo potuto guardarla dall’interno abbiamo colto alcuni dettagli. Per esempio, mi aspettavo - sbagliando forse la mia valutazione – un più alto livello di esperienza e mestiere”
E poi una riflessione sull’Italia: “Ha una cultura sportiva ancora immatura. Le reazioni alle vittorie e alle sconfitte sono sproporzionate, soprattutto a novembre quando non si vince niente. Tanto più c’è emotività e risultati, tanto meno le squadre funzionano e hanno prospettive di crescita”.