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Beach Volley, la rinascita di Ranghieri-Carambula: ora l'Olimpiade di Parigi è più vicina

La coppia, che fino a Rio 2016 aveva fatto sognare il popolo italiano, dopo una lunga e prolungata rottura successiva alla debacle olimpica, si è ricomposta alla fine del 2022. C'è un discorso aperto...

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Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Antonello Venditti la sapeva lunga: il concetto può essere facilmente trasportato ovunque, anche nel sempre magico e dorato (per via della sabbia) mondo del beach volley, quello che da più di un lustro è pane quotidiano per Alex Ranghieri e Adrian Carambula.

Che fino a Rio 2016 avevano fatto sognare il popolo italiano, spesso distratto dall’affannosa ricerca di quella medaglia d’oro che nel volley è venuta sempre meno.

La reunion che tutti volevano

Poi, dopo una lunga e prolungata rottura arrivata anche a seguito della debacle olimpica (eliminazione agli ottavi nel derby contro Lupo e Nicolai, con Ranghieri fortemente delimitato da febbre e infezione intestinale), alla fine del 2022 la reunion che tutti volevano (ma sulla quale nessuno avrebbe scommesso un euro) è divenuta realtà: al bando ruggini, invidie e gelosie, Alex e Adrian avevano ancora più di una pagina da scrivere assieme.

Con un finale già scritto a caratteri cubitali: Parigi 2024, l’Eldorado dove provare a conquistare quella medaglia che darebbe un senso a un’intera carriera. E se il buongiorno si vede dal mattino, le premesse per riuscire a centrare l’obiettivo sembrerebbero esserci tutte.

Adesso la via è segnata

Nel ranking di qualificazione verso le Olimpiadi del prossimo anno, Ranghieri e Carambula viaggiano spediti e in carrozza. Sebbene la strada che conduce a Parigi sia ancora lunga, pensando anche al fatto che la coppia non ha disputato il numero minimo di tornei per poter entrare definitivamente nella griglia delle coppie ammesse, il terzo posto conquistato nella tappa Pro Tour a Montreal ne ha rinsaldato i valori di forza, tanto che le altre due coppie italiane che cercano un pass per i giochi appaiono piuttosto lontane (Nicolai-Cottafava e Lupo-Rossi) e non sembrano più rappresentare una minaccia, nonostante ogni nazione può qualificare al massimo due coppie.

Il 2023 della coppia di oriundi

Il 2023 della coppia di oriundi (Ranghieri con origini canadesi, Carambula uruguayane) è stato sin qui simile a una corsa entusiasmante verso l’alto: nei 7 tornei Elite16 hanno centrato per tre volte la semifinale, riuscendo poi a imporsi in tutte e tre le finali per il terzo posto, e per tre volte la quinta posizione.

Una vera e propria rinascita che certifica l’affiatamento di una delle coppie che più di altre ha contraddistinto gli anni d’oro del beach volley azzurro, chiamata ora a guidare il movimento verso quel sogno olimpico che gratificherebbe enormemente anche la federazione (il tecnico Daniele Di Stefano li segue passo passo).

Ritorno al futuro

Sono lontani i giorni del grande freddo, quando Alex e Adrian mandarono in frantumi un idillio che aveva funzionato per tanti anni.

La nostra è una storia un po’ lunga

commentava a inizio anno Ranghieri.

Fino a Rio 2016 è stato tutto bello, poi qualcosa si è rotto, non tanto in campo quanto fuori. Diversità di vedute e poca condivisione dei programmi hanno finito per dividerci, tanto che ho trovato in Enrico Rossi il compagno giusto col quale rilanciarmi verso un altro assalto olimpico. Poi però, una volta che lui ha deciso di andare a giocare con Daniele Lupo, stavo seriamente pensando di chiudere la mia carriera quando ho deciso che era giunta l’ora di fare i conti col passato. Con Adrian avevamo discusso, ma era giunta l’ora di metterci una pietra sopra e guardare avanti. Ci siamo subito ritrovati in sintonia e da quel momento le cose hanno ripreso ad andare nel verso sperato. Questo è successo sia perché siamo due persone più mature, sia perché in campo (ma lo sapevamo già) ci completiamo bene a vicenda. Le Olimpiadi non sono un’ossessione, ma sento che i giochi debbano ridarmi indietro qualcosa e spero di poterle giocare almeno una volta ancora, stavolta senza asterischi o senza pubblico.

Mr Skyball è tornato in vena

Carambula, noto nel circuito come Mr. Skyball (il suo modo di battere dal basso, mandando la palla altissima, è all’origine di questo soprannome), a sua volta ha ritrovato la verve dei giorni migliori.

Anche per lui i giochi e l’eventuale inseguimento a una medaglia sarebbero il punto di arrivo ideale di una carriera vissuta davvero sulle montagne russe. Ma che potrebbe trovare pieno compimento vicino a quelle francesi.

Beach Volley, la rinascita di Ranghieri-Carambula: ora l'Olimpiade di Parigi è più vicina Fonte: Ansa

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