Dopo aver attratto più volte le attenzioni dei media nelle ultime stagioni, Cian Uijtdebroeks è finalmente pronto a debuttare tra i professionisti.
Nel 2022 infatti il belga esordirà fra i grandi del pedale con la maglia della Bora-hansgrohe, squadra che già da diverso tempo ha puntato sul talento cristallino di questo classe 2003, da molti battezzato come “nuovo Evenepoel”.
Solo il tempo ci dirà se il termine di paragone si sarà rivelato azzeccato. Nel frattempo però, esattamente come l’alfiere della Deceuninck-Quick Step, Uijtdebroeks sbarcherà nel World Tour direttamente dalla categoria juniores e lo farà seguendo un programma a grandi linee già definito.
“Il team ha deciso che sarò al via della prima corsa stagionale, o al Tour de san Juan o al Challenge Mallorca. Voglio cominciare velocemente, perché queste sono corse con molto meno stress. Sarebbe folle cominciare nel weekend di apertura in Belgio. Forse Maiorca potrebbe essere più semplice, ma la mia preferenza è per San Juan che ha una cronometro e una tappa di alta montagna” ha dichiarato a DirectVelo il belga.
“L’idea è quella di fare di me un corridore da grandi giri anche se sarà impossibile farne uno nel 2022. Comunque è importante fare molte corse a tappe. Normalmente mi definirei uno scalatore, ma non escludo di diventare come Maximilian Schachmann. Se guadagnassi massa muscolare ed esplosività, potrei andare in quella direzione, ma non ci credo troppo. Per me le corse più importanti della stagione saranno le corse a tappe del WorldTour. Ma quasi sicuramente il Tour of the Alps sarà in programma al posto della Freccia Vallone”.
Il diciottenne belga ha poi rivelato che prenderà parte anche a qualche manifestazione di prestigio del calendario Under 23.
“Uno dei miei obiettivi sarà il Tour de l’Avenir. È importante per me avere appuntamenti dove posso lottare per la vittoria perché questo non succederà tra i professionisti. Anche la Corsa della Pace potrebbe essere aggiunta al mio programma se dovesse accordarsi bene con i programmi della squadra. Non escludo neanche la partecipazione alla Kattekoers per imparare a correre nelle corse fiamminghe, perché se vuoi diventare un corridore da grandi giri ti devi saper muovere in ogni terreno” ha chiosato un giù lucido Uijtdebroeks.