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Orrore in Brasile: calciatore decapitato e buttato nel fiume

Una brutto caso di omicidio ha sconvolto il Brasile. In un fiume a Sete Quedas è stato rinvenuto il corpo di un giovane calciatore: la ricostruzione e le parole della famiglia

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

Era scomparso dallo scorso 25 giugno, ora è stato ritrovato a pezzi e senza testa in un fiume in Brasile: è la brutta e macabra storia di Hugo Vinicius Skulny, giovane calciatore di 19 anni che giocava nel Seduc de Anastásio. Era al primo anno di università e si stava specializzando in educazione fisica. L’operazione è stata condotta in modo congiunto tra i Vigili del Fuoco, il Defron (Comitato di Polizia di Frontiera per la Repressione del Crimine), la Pattuglia Rurale, la Polizia Civile e Militare.

Gli inquirenti hanno arrestato la fidanzata della vittima, perché considerata un “pezzo chiave” per risolvere il caso. Le spiegazioni date dalla donna non avrebbero convinto gli investigatori.

La ricostruzione prima della morte di Hugo Vinicius Skulny

Il brasiliano prima della scomparsa aveva partecipato a una festa vicino una stazione di servizio in Paraguay (al confine, a 7 km dal suo quartiere), prima che gli amici lo accompagnassero a casa della fidanzata a Sete Quedas, una città nello Stato del Mato Grosso do Sul, proprio il comune in cui è stato ritrovato morto.

Secondo la stampa brasiliana il ragazzo è stato visto vivo per l’ultima volta intorno alle 5 del mattino del 25 giugno. La madre ne ha denunciato la scomparsa il giorno successivo.

La sua famiglia ha diffuso un post sui social media chiedendo informazioni su dove si trovasse. Anche la cantante Ana Castela, cresciuta a Sete Quedas, ha condiviso con i suoi oltre 8,8 milioni di follower la ricerca del ragazzo.

Brasile, corpo riconosciuto grazie a un tatuaggio

La polizia ha recuperato parte dell’anca, del torso e della coscia e ha identificato Hugo Vinicius Skulny grazie a un tatuaggio che il ragazzo aveva in memoria del padre defunto. Della testa, invece, è stata ritrovata solo una parte dopo qualche giorno. I resti sono stati consegnati all’Istituto di Medicina Legale e Odontoiatria (IMOL) per analisi più approfondite, per cercare di trovare qualche indizio in più che possa aiutare ad identificare il carnefice.

La polizia conferma la decapitazione: “Trovato senza testa”

Il calciatore viveva con la nonna, che lo ha chiamato la sera della scomparsa. “L’ultima volta mi ha detto che era tutto ok e che non dovevo preoccuparmi”, ha detto la donna. Il capo della Polizia Civile, Lucelia Constantino, ha confermato la decapitazione e la mutilazione del corpo: Non è stata trovata la testa, ma solo l’anca, il busto e la coscia”. Una piccola parte è stata rinvenuta solo successivamente, dopo una lunga ricerca.

Anche la famiglia ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le parole della madre: “L’hanno trovato morto nel fiume Iguatemi, l’hanno fatto a pezzi. C’è tanta crudeltà nel mondo, mio Dio. Mio figlio era un bravo ragazzo”. Sua cugina Andressa ha detto: “Non ci aspettavamo che sarebbe successo. Le parti del corpo sono state trovate. Come si permette qualcuno di fare una cosa del genere? È una cosa crudele e senza scrupoli”.

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