Freddy Rincon non ce l’ha fatta. Il calcio internazionale è in lutto per la morte dell’ex centrocampista colombiano avvenuta nella notte italiana di giovedì a causa delle conseguenze del gravissimo incidente stradale subito lunedì.
I medici della Clinica Imbanaco di Cali non sono riusciti a salvare la vita di Rincon, che aveva 55 anni ed era arrivato al nosocomio della città colombiana in condizioni molto gravi dopo il sinistro avvenuto proprio a Cali: secondo le prime ricostruzioni l’ex calciatore avrebbe attraversato un incrocio con il semaforo rosso, coinvolgendo nell’incidente anche un autobus il cui autista ha subito un trauma cranico e la frattura di una gamba.
Rincon è stato uno dei piiù forti calciatori colombiani della propria generazione, quella che per prima riuscì a porre la nazionale dei Caféteros all’attenzione generale grazie alla qualificazione al Mondiale 1990 in Italia.
Era la Colombia di René Higuita e di Carlos Valderrama, che seppe spingersi fino agli ottavi, venendo eliminata dal Camerun dopo i tempi supplementari dopo aver imposto il pareggio nella fase a gironi alla Germania futura campione del mondo, bloccata sull’1-1 a San Siro: in quell’occasione per la Colombia andò a segno proprio Rincon, che ha preso parte anche ai Mondiali 1994 e ’98 e che con la Colombia ha collezionato in totale 84 presenze e 17 gol, bottino che gli vale l’attuale quinto posto nella classifica all time dei migliori cannonieri con la nazionale.
A livello di club Rincon, centrocampista offensivo, cresciuto nell’America di Cali, ha legato la propria carriera soprattutto al Brasile dove ha indossato le maglie di Palmeiras, Cruzeiro e Santos.
Due le esperienze in Europa, seppur non troppo fortunate: nel 1995-’96 al Real Madrid, dove ha collezionato solo 14 presenze, sufficienti però a farne il primo colombiano nella storia dei Blancos, e nella stagione precedente al Napoli. Fu quella un’annata brillante per gli azzurri, che chiusero al 7° posto raggiungendo gli ottavi di Coppa Uefa e i quarti di Coppa Italia: Rincon fu titolare con 28 presenze e 7 reti, due delle quali segnate alla Lazio nella storica partita del 12 marzo ’96 che vide il Napoli rimontare da 0-2 a 3-2 nel secondo tempo.
Rincon è poi diventato allenatore, guidando il Flamengo e nelle giovanili del Corinthians.