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Call of Duty Warzone Pacific: benvenuta Caldera

Con la global release di Caldera, si apre ufficialmente la nuova stagione di Call of Duty Warzone.

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Luigi Di Maso

Luigi Di Maso

Giornalista

Giornalista sportivo e professionista nel mondo della comunicazione digitale. Lavora insieme a club, leghe e brand nel mondo del calcio. È ormai da anni una delle anime del Social Football Summit di Roma. Per Virgilio Sport cura gli approfondimenti relativi all’intreccio tra i mondi del calcio, della comunicazione e del marketing

Call of Duty Warzone Pacific: benvenuta Caldera Fonte: Shutterstock

Con la global release di Caldera, si apre ufficialmente la nuova stagione di Call of Duty Warzone.

Dopo quasi due anni, è arrivato il gigantesco upgrade della nuova season di Call Of Duty Warzone. La modalità che ha letteralmente rivoluzionato il mondo dello sparatutto di casa Activision. Il titolo più giocato del 2020, che ha continuato ad espandersi anche durante questo anno, ha aperto definitivamente il sipario sulla nuova mappa. Addio Verdansk e benvenuta Caldera, l’isola che i giocatori di Call of Duty Warzone Pacific potranno visitare a partire dalla giornata di ieri. Tantissime le novità, ma non mancano i problemi e le critiche.

Il cambiamento per Call of Duty Warzone principale riguarda l’ambientazione. Con la fine di Verdansk, mappa sullo stile della seconda Guerra Mondiale, entriamo in uno scenario completamente diverso. Caldera infatti è ambientata nel Pacifico. Case distrutte, edifici e palazzoni, lasciano posto ad una vegetazione florida, dalle colorazioni più vive che mai. È una mappa dal punto di vista visivo molto piacevole.

L’isola ha una maggioranza di posti “open”, ovvero gli spazi aperti, dove di conseguenza è molto più difficile attraversare indisturbati senza essere scoperti dal nemico. Di contro però, la ricchissima vegetazione, permette un’ottima copertura quasi ovunque. Altro cambiamento scenografico riguarda il “Gulag”, ovvero il luogo di scontro 1v1 per ritornare in partita dopo essere stati uccisi. Il Gulag di Caldera infatti, si svolge all’interno delle miniere di fosfato.

Parlando del gameplay, ci sono ulteriori importanti novità. L’opzione “silenzio di tomba” è stata nerfata (ovvero è stata diminuita l’efficacia al suo utilizzo), e i “colpi potere d’arresto”, che permettevano un danno incredibilmente maggiore durante gli scontri,sono stati definitivamente eliminati.

Probabilmente però, a stravolgere il tipo di gioco della maggioranza dei players, sarà la variazione del loadout(ovvero l’acquisto delle proprie armi personalizzate). Questo non sarà più disponibile se non prima del primo drop. Di conseguenza l’inizio della partita, non sarà più indirizzata alla ricerca forsennata di risorse per richiamare le proprie armi, ma molto più tattica.

Non sono mancate però le critiche e i problemi. Moltissimi giocatori, sono rimasti shockati dal cambiamento così drastico tra le due mappe, giudicando Caldera non all’altezza di Verrdansk. Numerosi bug inoltre, sono stati riscontrati in queste prime 24 ore di gioco. Tantissime le segnalazioni sui casi di crash per tutte le piattaforme, sebbene sembra che siano le piattaforme PlayStation quelle maggiormente colpite attualmente. Alcuni giocatori segnalano freeze improvvisi in grado di bloccare le funzionalità della propria console. Infine, sono stati segnalati diversi bug grafici. In particolare l’errore delle texture, ovvero il mancato caricamento grafico della vegetazione, sembra essere quello maggiormente fastidioso.

Raven Software ha fatto sapere che il team di lavoro è già all’opera, e nelle prossime ore verranno rilasciate patch e aggiornamenti, volti a rendere l’esperienza di gioco migliore per tutti.

Non ci resta che attendere e scoprire tutti i risvolti di questo nuovo capitolo. Caldera sarà un nuovo inizio, o l’inizio della fine?

Articolo a cura di Francesco Basile

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