Ettore Giannuzzi, in arte Ettorito97, è campione del mondo di PES 2018. Campione 2 volte, a voler essere precisi, dato che ha vinto anche il mondiale di 3v3 insieme ad Alex Alguacil e Luca Tubelli. Chi è, nel vasto panorama degli eSports italiani, questo ragazzo così giovane e pieno di talento? Ettore ha 21 anni, originario di Giovinazzo, in Puglia, ha già raccolto numerosi titoli esportivi.
Ha iniziato a giocare quando era un bambino: a 11 anni ha sfidato un ragazzo che aveva scritto nel suo profilo online “campione italiano”. Perse quella partita 3-2, un buon risultato per un esordiente. Ecco allora scattare nella sua testa la curiosità per questo mondo, per i tornei, la prima competizione vinta a Taranto. Nel 2010 è diventato campione italiano e vice campione del mondo, nel 2011 è stato campione del mondo.
Insomma, fin da giovanissimo ha dimostrato di possedere la stoffa del campione. Oggi può ritenersi più che soddisfatto, soprattutto dopo la sua doppietta a Barcellona nel campionato mondiale di PES. Con il Team Broken Silence, infatti, si è aggiudicato il 3v3, e da solo ha conquistato l’1v1. In un’intervista rilasciata da Giannuzzi ad assopoker.com si legge:
“Era la prima volta che al Mondiale si vedeva il 3v3, tipica modalità che usi di solito per divertirti con gli amici. Ho vissuto tante emozioni, perché non è facile: devi cercare di far quadrare il tuo gioco con quello degli altri due compagni. Anche la lingua nel nostro caso è stata una barriera che abbiamo impiegato un po’ di tempo a superare. Ma con sudore e dedizione siamo riusciti a qualificarci prima all’Europeo di Berlino e poi a vincere i Mondiali.
Per quanto riguarda l’1v1, è stata una stagione un po’ strana. Non sono riuscito a vincere nessuna delle cinque tappe della League, e arrivavo ai mondiali da outsider. Ma nella settimana prima dell’evento ho trovato una formazione con cui mi trovavo bene e mi sono detto: ho poche possibilità, provo a sorprendere tutti. Ed è andata così”.
Ma dietro tanti traguardi non c’è solo il talento e la passione, c’è anche tanto impegno e allenamento. Sempre nell’intervista, Giannuzzi racconta il suo training tipo: “Prima di un evento mi alleno 3-4 ore al giorno, perché in concomitanza di un torneo devi capire gli schemi, capire se la formazione va bene, provarla con avversari e amici. Diciamo dalle 7 alle 9 partite al giorno” – ha spiegato.
E poi c’è la vita di un normalissimo ragazzo ventenne, con uscite in compagnia degli amici, le partite a ping pong e tennis, il mare, l’amore…
HF4