I giorni migliori di Julian Alaphilippe fanno ormai parte del passato, ma di sicuri gli ultimi giorni sono stati tra i più turbolenti dell’intera carriera del “moschettiere” francese. Uno che in carriera ha vinto di tutto e di più (tra le altre cose due mondiali, una Milano-Sanremo, tre Freccia-Vallone e 6 tappe al Tour), ma che forse mai si sarebbe aspettato di dover arrivare a difendersi dalle accuse nientemeno che del suo direttore sportivo, benché questo risponda al nome di Patrick Lefevere. Uno che la lingua l’ha avuto sempre piuttosto lunga, e che stavolta ha deciso di usare la spada, anziché il fioretto.
- Alaphilippe, un biennio difficile: appena 4 vittorie
- L'attacco frontale di Lefevere: "Julian sotto l'influsso della moglie"
- Obiettivi 2024: il Fiandre in cima ai pensieri. Ma anche il Giro
Alaphilippe, un biennio difficile: appena 4 vittorie
Lefevere con Alaphilippe sente di avere “un conto in sospeso” già da qualche stagione. Tutta colpa di un rendimento che nel tempo è andato decisamente in calando, tanto che dopo i fasti del triennio 2019-2021, il corridore francese ha imboccato una parabola discendente che l’ha visto uscire progressivamente dal gotha del ciclismo contemporaneo.
Le ultime due stagioni hanno raccontato appena 4 vittorie, e non propriamente di primissimo piano: una tappa al Giro dei Paesi Baschi e al Giro di Vallonia nel 2022, l’Ardeche Classic (una sorta di criterium d’apertura della stagione delle classiche del Nord) e una tappa al Giro del Delfinato nel 2023. Troppo poco per giustificare i 2,3 milioni di euro di ingaggio all’anno che Julian percepisce dalla Soudal Quick Step, e che a detta di Lefevere sono all’origine del suo brusco calo di rendimento.
L’attacco frontale di Lefevere: “Julian sotto l’influsso della moglie”
In un’intervista rilasciata al periodico belga Humo, il direttore del celeberrimo “Wolfpack” ha spiegato quella che a suo modo di vedere è la tesi che spiega il perché Alaphilippe da due anni a questa parte non sia più competitivo. “Quando firmammo il rinnovo di contratto, a cifre chiaramente più alte per via dei risultati conseguiti nelle stagioni precedenti, a Julian dissi chiaramente che era ora di cambiare vita. Ormai andava per i 30 anni (ne compirà 32 ad aprile) e e quella è un’età nella quale se non ti alleni bene e fai una vita regolare finisci per non rendere più come potresti. Non dico che non sia un bravo ragazzo, dico però che nella sua vita ci sono troppe feste e troppo alcol. E poi è sempre sotto l’influsso di sua moglie (Marion Rousse, la direttrice del Tour de France femminile), cosa che di certo non lo aiuta”.
Obiettivi 2024: il Fiandre in cima ai pensieri. Ma anche il Giro
Le accuse di Lefevere hanno provocato la reazione stizzita del sindacato dei corridori, che ha immediatamente denunciato il patron della Soudal Quick Step, non nuovo peraltro a certe sparate nei confronti dei suoi stipendiati. Lo stesso Alaphilippe era stato preso di mira più volte nel corso della passata stagione, minacciato più volte di essere licenziato per mancanza di risultati.
Il francese è entrato nell’ultimo anno di contratto: ha chiuso sesto al Tour Down Under, mostrando segnali di netto miglioramento rispetto alla scorsa annata, e sarà capitano al Giro, dove correrà per la prima volta in carriera e proverà a fare classifica come capitano. Anche se il vero obiettivo 2024 sarà il Giro delle Fiandre, corsa che ha sempre desiderato vincere ma che in realtà ha corso pochissime volte (è l’unica classica monumento nella quale non è andato almeno una volta a podio: resta indelebile la caduta del 2020, quando era tra i grandi favoriti). Ma già nella Strade Bianche di sabato 2 marzo Julian proverà a testare la gamba, e vedere se le parole del suo direttore lo avranno toccato nell’animo.