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Ciclismo, Martinelli svela cosa dovrebbe fare Ganna e punta su Milan

Il guru dei direttori sportivi italiani, alla 37esima stagione su un'ammiraglia, parla anche di una sua preferenza: “Pogacar meglio di Evenepoel”

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Giuseppe Martinelli può essere definito il guru dei direttori sportivi italiani, al 37esimo anno su un’ammiraglia, quella dell’Astana. Da questo posto privilegiato può giudicare il ciclismo italiano e parlare anche dei grandi campioni stranieri che oggi rischiano di essere dei veri e propri cannibali.

Martinelli: “Ci manca una squadra World Tour”

Martinelli inizia a disquisire di ciclismo italiano: “Ho sempre avuto fiducia nel nostro ciclismo, credo però che a noi manchi una squadra World Tour, solo così possiamo costruire sin dalla base. Non avendo una squadra World Tour abbiamo corridori sparsi in tutto il mondo, il ciclismo italiano c’è, ma il problema è che i nostri ragazzi corrono per formazioni straniere e per grandi campioni e quindi spesso con il ruolo di gregario“.

All’Astana mancano corridori da corse a tappe: “Puntavamo su Lopez ma in seguito ai problemi che ha avuto siamo orfani per un problema tecnico e non sicuramente voluto. Adesso è anche difficile avere un budget per potersi permettere un grande corridore da corse a tappe, sono pochi e le squadre che li hanno se li tengono ben stretti, che sono poi le formazioni che monopolizzano le corse a tappe”.

Potrebbe diventare da corsa a tappe, tra qualche anno, Gianmarco Garofoli: “È un ragazzo che sino ad ora ha avuto tanta sfortuna a livello fisico e di performance. Lo vogliamo tenere un po’ tranquillo, è un ragazzo abbastanza esuberante, però ci crediamo e quello che sarà lo scopriremo quando sarà competitivo e sarà al 100% della sua condizione. Deve ancora crescere e speriamo che sia l’anno buono”. Altro giovane è Samuele Battistella: “Samuele è un corridore più adatto per le corse di un giorno, come Classiche o semi-Classiche, o per puntare a qualche tappa in un Grande Giro, come al Tour, e poi un corridore adatto per le piccole corse a tappa come la Tirreno-Adriatico. In Astana, che si è ridimensionata negli ultimi anni, Battistella ha e avrà sicuramente un suo posto, è uno dei nostri leader”.

Martinelli: “Moscon ha bisogno del Giro d’Italia”

Martinelli prosegue la sua disamina con Simone Velasco: “È migliorato tantissimo, lo vedo cresciuto e credo che riuscirà a togliersi qualche bella soddisfazione. Il ciclismo oggi è di un livello medio-alto incredibile, ogni volta che vado alle corse e vedo la startlist rimango sempre impressionato dalla presenza di corridori ottimi. Non è facile essere competitivi, ma io credo molto in Simone”. Si arriva quindi ad analizzare Gianni Moscon: “Gianni non ha molta fortuna, non è mai riuscito a trovare un attimo di tregua dai suoi problemi fisici. Anche quest’anno con la caduta in Australia non è stato fortunato. È stato con me al Gran Camino e l’ho visto bene, adesso andrà in altura due settimane e tornerà in corsa al Catalunya e ai Paesi Baschi per cercare di preparare il Giro d’Italia. Gianni ha bisogno di correre e di trovare morale e per un corridore italiano correre il Giro è qualcosa che può dare questo morale”.

Martinelli: “Ganna si dedichi alla strada”

Ben altro livello per Filippo Ganna: “Ganna è un fuoriclasse, si può permettere di tutto. Fossi in lui punterei solo sulla strada, in pista ha vinto tutto e non so dove potrebbe fare meglio. Con la strada secondo me riuscirebbe a ritagliarsi un pezzo di storia”. C’è poi l’astro nascente Milan, già ai livelli dei migliori: “E’ il futuro che arriva, un corridore dalla grandi potenzialità ed è in un’ottima squadra. Ha sicuramente un bel futuro davanti a lui”.

Ancora tre corridori italiani su cui spendere alcune parole: “Zana? Fossi in lui punterei già quest’anno sulla classifica al Giro d’Italia. Tiberi è meno scalatore e nei Grandi Giri ci sono tante salite, però lo vedo molto migliorato dallo scorso anno: è un corridore che mi piace molto. Piccolo invece è una mina vagante, ha delle qualità incredibili, ma non è costante. Lo conosco bene e spero che riesca a trovare la giusta stabilità”.

Infine, uno sguardo oltre confine: “Preferisco Pogacar a Evenepoel. Sembra sempre che si diverta in bici senza pensare al giorno dopo. Pogacar ha più estro e classe di Evenepoel, è il corridore del ciclismo attuale. Il corridore per antonomasia”.

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