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Ciclismo, paura al Tour of the Alps: Chris Harper cade e sbatte contro un lampione. A terra anche Ben O'Connor

Momenti di paura durante la 4a tappa della corsa alpina: l'australiano della Jayco AlUla, tradito da un cordolo, ha sbattuto col casco contro un lampione e si è ritirato

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Ancora cadute nel ciclismo professionistico, anche se stavolta (apparentemente) senza troppe conseguenze. Ma Chris Harper e Bon O’Connor se la sono vista decisamente brutta quando sono finiti a terra nel corso della quarta tappa del Tour of the Alps (il “vecchio” Giro del Trentino): il primo è andato a impattare contro un lampione, il secondo è risuscito a schivarlo, ma cadendo rovinosamente a terra. E subito il pensiero è andato all’incredibile sequenza di cadute delle ultime gare, con particolare riferimento a quanto accaduto due settimane fa all’Itzulia.

La dinamica: un cordolo all’origine della caduta

Il punto incriminato dove sono caduti sia Harper che O’Connor è posto a 25 chilometri dal traguardo di giornata a Borgo Valsugana. A tradire l’australiano della Jayco AlUla è stato un piccolo cordolo che separa la carreggiata principale da una pista ciclabile: forse per via di un po’ di sporco presente sull’asfalto, o forse per una leggera sconnessione del terreno, Harper ha perso il controllo della bicicletta e dopo una scivolata di una quindicina di metri è andato a sbattere con la testa contro un lampione, fortunatamente a velocità assai ridotta ma senza poter far nulla per evitare l’impatto.

L’australiano è rimasto a terra un paio di minuti, poi si è seduto rimanendo però a terra senza fare altri movimenti (per non rischiare anche di procurarsi guai peggiori) e aspettando l’arrivo dei soccorsi. Inevitabile il ritiro dalla corsa: Harper è stato trasportato in ospedale per accertamenti, anche se è sembrato riprendersi subito dopo lo schianto, seppur un po’ frastornato per la botta presa sul fianco destro.

O’Connor subito in piedi: arriva terzo dietro Carr e Storer

O’Connor, che sopraggiungeva dopo una decina di secondi, è scivolato nel medesimo punto che ha tradito Harper: nel suo caso la caduta è stata meno eclatante, complice anche una velocità minore rispetto a quella del corridore che l’ha preceduto.

Entrambi erano all’inseguimento di Simon Carr, che stava viaggiando in testa con una manciata di secondi di vantaggio verso il traguardo di Borgo Valsugana, dove ha poi conquistato la vittoria di giornata con un minuto e 19 secondi di vantaggio su Michael Storer e sullo stesso O’Connor. L’irlandese infatti non ha riportato danni particolare nella caduta, tanto che è subito rimontato in bici e ha ripreso a pedalare, aspettando l’arrivo di un drappello di corridori che sono stati però invitati a rallentare nel punto dove è caduto Harper, complice anche l’intervento tempestivo di alcuni spettatori che hanno “protetto” il ciclista in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

Gli italiani hanno potuto sorridere pensando alla buona condotta di gara di Antonio Tiberi, uno dei giovani più attesi al prossimo Giro d’Italia, attualmente terzo nella classifica generale della corsa con 48 secondi di ritardo rispetto al leader Juan Pedro Lopez e a 10 da O’Connor, secondo.

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