Il quadro che si va delineando, ora dopo ora, sulla scomparsa della campionessa cinese Peng Shuai, 35 anni, è inquietante: la tennista nel 2014 era numero 1 della classifica mondiale di doppio femminile, dopo aver vinto a Wimbledon e Parigi, ora è irreperibile. Introvabile, dopo aver pubblicato il 2 novembre scorso un post sul social Weibo accusando l’ex vicepremier ed ex membro del Comitato permanente del Politburo comunista Zhang Gaoli, oggi in pensione, di aver abusato di lei e di averla costretta a una relazione.
Peng Shuai: appello di Chris Evert e WTA
Da allora, da quel 2 novembre, non si sa più nulla di Peng Shuai: il messaggio è stato rimosso, su twitter (il social delle news per definizione) #WhereIsPengShuai è stato rimosso, censurato in Cina e anche gli appelli avanzati – sempre attraverso i social – da Chris Evert, mito del tennis femminile e oggi commentatrice, e dalla stessa WTA non hanno raccolto successi purtroppo. Ma evidenziano la gravità della carenza di informazioni attorno alla sorte di questa donna che, a 35 anni, ha deciso di rompere il silenzio attorno alla sua condizione e in merito a una situazione insostenibile per chiunque.
La Wta (Women’s Tennis Association) chiede un’inchiesta sul caso e la fine della censura che alimenta solo sospetti e preoccupazione; certo è che le evidenti difficoltà sull’accertamento dei fatti si abbinano all’ansia sul destino di Peng Shuai che aveva descritto anche i suoi timori, in quel post poi rimosso.
La ricostruzione della denuncia #metoo di Peng Shuai
China Files, sempre molto attento a temi legati agli intrecci della politica cinese con la società civile e non solo, in una ricostruzione molto puntuale, viene riportato della relazione clandestina iniziata quando l’ex membro del comitato permanente del Politburo prestava servizio a Tianjin, quindi tra il 2007 e il 2012. Peng sarebbe stata aggredita dieci anni dopo, quando Zhang aveva lasciato l’incarico di vicepremier, dopo un invito a giocare a tennis con il funzionario e sua moglie.
“Non ho mai acconsentito quel pomeriggio, e ho pianto tutto il tempo”, ha reso noto la tennista.
Nel post la donna ricorda come Zhang non l’avesse mai contattata mentre prestava servizio nel comitato permanente costringendola “ad avere una relazione” con lui solo dopo il pensionamento. Fino a oggi nessun funzionario di così alto livello era mai stato coinvolto in un caso #metoo con un personaggio pubblico di simile portata internazionale, come Peng Shuai e a ridosso del sesto plenum del partito.
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