Valerio Aspromonte era in camera con Matteo Tagliariol, in quei giorni a Wuhan. Quei giorni erano sotto i riflettori atleti e delegazioni in un numero abnorme, in concomitanza con i Giochi Mondiali Militari, oggi sotto accusa – a mesi di distanza – per via dei sospetti legati alle origini del coronavirus e al possibile contagio già a quell’epoca di alcuni atleti.
Matteo Tagliariol e i Giochi di Wuhan
Citato dallo stesso Tagliariol, Valerio è stato raggiunto dall’agenzia Adnkronos a cui ha fornito la sua versione dei fatti. “Io ho fatto un viaggio intercontinentale, dopo 16-18 ore sono arrivato al Villaggio di Wuhan, poi ho dormito tanto per la stanchezza e il jet lag ma è normale. Non ho avuto sintomi influenzali, né febbre, né tosse particolare. Io ero nella stessa camera di Matteo Tagliariol e non capisco perché sia uscito tutto questo a mesi di distanza. Io non ho avuto nulla e la gara si è svolta nel modo più normale possibile”.
La versione di Valerio Aspromonte: “Moribondi non ne ho visti”
Queste le parole, dunque, del campione di fioretto delle Fiamme Gialle. “Siamo stai 11 giorni dentro il Villaggio che era pulito e ordinato, atleti moribondi per il villaggio non ne ho visti, ho sempre mangiato nella mensa del Villaggio, era tutto nella norma”, ha spiegato Aspromonte.
“Nella camerata eravamo io e Matteo, poi Pizzo e Buzzi, Anfora e l’armiere e nessuno di loro ha avuto problemi con febbre e sintomi di altro tipo. Ripeto, da parte mia ho riposato di più del solito solo perché ero stanco. A me dispiace che escano certe cose a distanza di mesi. La mia famiglia e io siamo stati benissimo, nessuno di quelli che è stato intorno a me è stato male, tantomeno io”, ha proseguito.
“Poi i tempi di incubazione del coronavirus dicono che sia dai 5 ai 15 giorni, non puoi stare subito male quando arrivi a meno che non lo hai preso prima di partire”, ha proseguito il campione azzurro che si sta allenando ancora a casa.
La quarantena di Aspromonte
“Io non sono mai uscito di casa. Ho fatto una quarantena vera. Ho sempre fatto ginnastica con mio figlio. Ora ho iniziato un po’ di attività all’esterno ma ancora non sono entrato in sala scherma, stiamo aspettando le linee guida della Federazione per iniziare la parte più tecnica. Con le Olimpiadi slittate e le gare che per i prossimi 4-5 mesi non ci saranno, credo sia anche il caso di aspettare, magari una settimana in più, per fare andare tutto per il verso migliore. L’importante è ripartire e fare le cose senza rifermarsi subito”, ha concluso.
Le parole di Tagliariol sul Covid-19 a Wuhan: la replica di Aspromonte
Una versione diversa da quella del compagno di camera. Tagliariol aveva precisato infatti che: “Quando siamo arrivati a Wuhan, quasi tutti ci siamo ammalati. Io ho avuto tosse, molta tosse. Valerio Aspromonte è stato a letto quasi tutto il tempo. In tanti hanno avuto febbre, anche se non altissima”. Per descrivere la situazione, Matteo aveva aggiunto altri elementi: “C’era qualcuno con la mascherina, ma come avevo già visto nelle trasferte cinesi. Nulla di più. L’unica cosa è che in infermeria non c’erano più nemmeno le aspirine, tutto finito, tanta era stata la richiesta di medicinali per tutti quelli che si erano ammalati”.