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Curling, l'Italia femminile è d'argento. Biathlon, subito a podio la staffetta mista

Epilogo sfortunato per le donne del curling, che cedono di una sola stone alla fortissima Svizzera e devono accontentarsi della medaglia d'argento agli Europei.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Una settimana che ha rasentato la perfezione, ma alla quale è mancato l’acuto finale. L’Italia del curling deve accontentarsi di una sola medaglia d’argento: nella mattinata di sabato l’hanno conquistata le ragazze, superate di una sola stone dalla Svizzera.

Epilogo amaro per Stefania Constantini, Elena Antonia Mathis, Giulia Zardini Lacedelle e Angela Romei (più Marta Deserto nel ruolo di riserva), che hanno provato a spingere le campionesse del mondo in carica quasi sull’orlo di una crisi di nervi, obbligandole ad alzare pesantemente l’asticella pur di conquistare il titolo continentale.

Una finale stregata: le svizzere vincono nel decimo end

Le azzurre hanno fatto il massimo, peraltro sbattendo la faccia contro quelle che a ragione possono essere considerate le loro bestie nere: la Svizzera era stata l’unica squadra capace di batterle nella giornata inaugurale, e purtroppo si sono ripetute anche in quella finale della rassegna disputata ad Aberdeen.

La partita era cominciata sotto i migliori auspici per Constantini e compagne, brave a rubare una mano nel primo end e tenendo il muso avanti fino al sesto end, nel quale le svizzere hanno ricambiato il favore. Una volta avanti, le elvetiche hanno provato a gestire, ma nel nono end l’Italia s’è rifatta sotto, conquistando due punti e portandosi in parità a quota 5.

L’end decisivo è stato giocato alla grande dalle azzurre, ma non è bastato per riuscire a portare la Svizzera al supplementare, perché un hit and roll di Paetz ha regalato alle compagne il punto decisivo. Il tutto per una questione di millimetri: l’Italia ha fatto il massimo, ma il massimo non è bastato. Hanno eguagliato però il miglior risultato di sempre in un europeo: l’argento era già arrivato nel 1982 e nel 2006. Per l’oro, bisognerà attendere ancora.

Uomini giù dal podio: un epilogo amaro

Una maledetta stone di differenza è anche quella che è costata (due volte) la zona medaglie agli uomini, battuti 7-6 dalla Svezia in semifinale dopo un torneo nel quale avevano conquistato 10 vittorie su 10 partite disputate. E la sconfitta patita contro i maestri scandinavi ha finito per togliere certezze a una squadra che s’è scoperta vulnerabile anche nella finalina per il bronzo, persa all’extra end contro la Svizzera.

Un epilogo amaro e abbastanza inatteso, pensando al fantastico ruolino di marcia e alle prestazioni offerte nel corso del torneo. Niente medaglia insomma per la compagine di Joel Retornaz, che proverà comunque ad alzare ulteriormente l’asticella facendo tesoro dei pochi errori commessi nel corso della rassegna in terra scozzese.

Biathlon, buona la prima: staffetta mista sul podio

L’ultimo week-end di novembre ha tenuto a battesimo, come da abitudine, anche la stagione del biathlon. Dove l’Italia è partita subito col piede giusto, conquistando un terzo posto nella staffetta mista di Ostersund. Didier Bionaz, Tommaso Giacomel, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi hanno chiuso alle spalle dell’imprendibile gruppo francese e dell’altrettanto ultra competitiva Norvegia, riuscendo a prevalere però su avversari agguerriti come Germana, Repubblica Ceca e soprattutto sui padroni di casa svedesi, che a sorpresa hanno chiuso soltanto al sesto posto.

L’Italia è stata brava a rimontare dopo una partenza un po’ lenta da parte di Bionaz, che ha saputo però sfruttare bene il secondo turno al poligono, portandosi a ridosso delle migliori. Giacomel in seconda frazione ha cercato di andare via del suo passo, uscendo dal secondo poligono in terza posizione e lanciando nel migliore dei modi la Wierer, che seppur non al meglio per i postumi di una brutta influenza accusata a inizio settimana riesce a tenersi in scia alle rivali (imprendibile solo la Braisaz-Bouchet).

Lisa Vittozzi in quarta frazione è la prima delle “umane”, considerando che Tandrevold e Jeanmonnot fanno gara a se: veloce sugli sci, precisa al poligono, Lisa non da modo alle colleghe di tenere il suo passo e chiude tranquilla in terza posizione, con margine su chi insegue. Domenica spazio alle gare individuali: alle 12,30 le donne, alle 14,30 gli uomini.

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