La regina rimane lei, 33 anni compiuti lo scorso 3 aprile, la fuoriclasse che come nessunโaltra atleta ha saputo far conoscere il mondo del biathlon anche a chi di sci di fondo e carabine di precisione non ne aveva mai sentito parlare.
Dorothea Wierer in fondo sa di avere qualcosa di magnetico: saranno gli occhi celesti, sarร quello sguardo che conquista a prima vista, magari anche quella erre pronunciata in modo cosรฌ diverso dalle abitudini, che un poโ la rende speciale anche agli occhi di chi appassionato di biathlon non lo รจ mai stato, ma che magari si ferma a vedere una gara se sa che cโรจ lei in pista.
- Iconica: la vedremo a Milano-Cortina?
- La fatica mentale
- Doro ha messo le mani avanti
- Puntare al Mondiale: si puรฒ
- Arrivare tirata a lucido
- L'ultima della vecchia guardia
- Farebbe felice anche il Coni
Iconica: la vedremo a Milano-Cortina?
Una icona degli sport invernali che da anni si sente ripetere da piรน parti di tenere botta almeno fino ai Giochi olimpici di Milano-Cortina, quelli che vedranno il programma di gare del biathlon ad Anterselva, in pratica la pista di casa (ma nel vero senso della parola: รจ nata a Brunico ma ha sempre vissuto a Rasun di Sopra, a circa 5 minuti di auto dallโimpianto).
Tre anni di duro lavoro e sacrifici, perรฒ, a questa etร non sempre valgono il prezzo del biglietto: Doro ha ribadito di volerci pensare su, magari vedendo anche come risponderร nella stagione alle porte. Che รจ la 13esima nel circuito internazionale, un tempo abbastanza lungo per ritenere che ci si possa anche fermare, al netto di quel tarlo che la vorrebbe presente unโultima volta nella rassegna a cinque cerchi.
La fatica mentale
Dovessimo prendere in esame i risultati dellโultima stagione, probabilmente verrebbe da chiedersi chi sarebbe quel pazzo che andrebbe a chiedere alla Wierer di ritirarsi dalla scena. Le due vittorie nella tappa di Ostersund di marzo nellโindividuale e nella mass start (e a gennaio cโera stata quella ottenuta ad Anterselva nella sprint) hanno ribadito al mondo intero che Doro รจ ancora competitiva, benchรฉ il livello delle rivali si sia alzato, e non di poco.
Certo, chiederle di competere per la coppa del mondo generale รจ oggettivamente troppo: magari quella รจ unโidea che potrร venire in testa a Lisa Vittozzi, che con qualche anno in meno sulle spalle avrebbe ancora qualche cartuccia (non solo metaforicamente) da sparare.
Doro ha messo le mani avanti
Doro ha messo le mani avanti per tempo, rigettando ogni ambizione legata alla coppa di cristallo. Ha motivato il tutto spiegando che la fatica a livello mentale รจ divenuta una costante, ed รจ proprio la mente il vero โnemicoโ sulla strada che conduce a Milano-Cortina.
Il fisico, quello potrebbe reggere senza problemi, ma la testa forse no, perchรฉ allenarsi duramente ogni giorno รจ un sacrificio enorme per chi, a 33 anni e mezzo, vorrebbe anche pensare a guardarsi intorno. Magari a mettere su famiglia, o quantomeno a godersi un poโ di piรน la vita.
Puntare al Mondiale: si puรฒ
La stagione alle porte avrร come punto culminante il mondiale di Novo Mesto, localitร peraltro abbastanza atipica (appena 200 metri sul livello del mare), che pensando alle temperature registrate in questo periodo un poโ in tutta Europa fa sembrare un azzardo la scelta della FIS di andare in una sede cosรฌ โbassaโ a livello di altitudine.
La Wierer, dallโalto della sua esperienza, sa che la variabile โneveโ puรฒ rappresentare un fattore chiave nellโinterpretazione di una gara tanto sentita, quanto importante.
Arrivare tirata a lucido
Avendo fatto capire di non partire con lโidea di vincere la coppa del mondo generale (anche se lo scorso anno รจ arrivata seconda dietro a Julia Simon: Hanna ed Elvira Oberg, Ingrid Taldrevold e Lisa Hauser perรฒ sono piรน giovani e vogliono giocarsi le loro carte), chiaro che il mondiale diventa un boccone piuttosto prelibato.
Doro vorrร cercare di arrivare tirata a lucido alla rassegna iridata, dove vanta giร 4 medaglie dโoro (di cui 3 individuali) e in totale 12 podi, con cinque argenti e tre bronzi. Una rassegna che potrebbe anche rappresentare una cartina tornasole sulla via che conduce alla madre di tutte le decisioni, quella appunto legata allโeventualitร o meno di proseguire con lโattivitร fino al 2026.
Lโultima della vecchia guardia
Lโultima estate ha visto ritirarsi due campionesse indiscusse come Marta Roiseland e Denis Hermann, rivali di tante battaglie. Cโรจ una nuova generazione di atlete che si sono giร affacciate con personalitร sul palcoscenico, e Dorothea sembra essere rimasta una delle poche superstiti della โvecchia guardiaโ.
Ma proprio per questa ragione, dovesse centrare gli obiettivi prefissati in una rassegna di due settimane, la tentazione di spingersi fino a Milano-Cortina potrebbe diventare forte, e tale da convincerla a tentare unโultima grande avventura.
Farebbe felice anche il Coni
E cosรฌ facendo farebbe felice anche il Coni, che sulla Wierer continua a puntare, sia per la popolaritร che ha saputo generare (per se e il biathlon), sia per la facilitร con la quale buca lo schermo.
Tanto che cโรจ chi la vorrebbe anche portabandiera, sebbene Doro abbia fatto sapere di non essere interessata, poichรฉ subito dopo la cerimonia dโapertura (a Milano) il giorno dopo cominceranno le gare (ad Anterselva).
Insomma, non sia andrebbe certo ai Giochi per partecipare: se proprio dovesse essere cosรฌ, tanto vale farlo in unโaltra veste. Ma per migliaia di appassionati non sarebbe la stessa cosa