Sembra confermato quanto emerso dagli exit poll dai primi scrutini di lunedì 13 giugno: ecco l’inatteso exploit del candidato dal basso profilo – allergico a social e a una certa bulimia da selfie -, ma dal passato calcistico glorioso, Damiano Tommasi.
Damiano Tommasi e la politica hanno sempre avuto un rapporto di reciproca attenzione, prima di questa candidatura per il centrosinistra a primo cittadino di Verona. Da quando l’ex centrocampista della Roma e non solo ha abbandonato il calcio giocato, si è dedicato alla sua formazione e a un ruolo divergente rispetto ai colleghi della sua generazione, più inclini a reinventarsi allenatori e dirigenti.
- La scelta di Damiano Tommasi
- Il primo commento a caldo
- Le premesse per la candidatura a sindaco
- Il comunicato della candidatura per il centrosinistra
- Il calcio e Tommasi, l'addio per l'Assocalciatori
La scelta di Damiano Tommasi
La sua breve esperienza in effetti da uomo di società si è esaurita senza clamore, in linea con uno stile di vita che si è proiettato in una linea di comunicazione della campagna elettorale che ha intrigato, ma non sorpreso.
Con la decisione di chiudere con il calcio giocato, raccolta stima e sostegno da tifosi e esperti, Tommasi si è dedicato invece all’Assocalciatori, primo tassello di questa nuova vita che lo vede candidato in testa alle amministrative a Verona.
Il primo commento a caldo
Primo commento, che è anche una battuta, è stato rilasciato durante il suo intervento a “Un giorno da pecora”.
“Se vinco vado in bici fino alla cima Coppi sullo Stelvio”, ha detto Tommasi intervistato da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.
Le premesse per la candidatura a sindaco
Secondo le prime stime, Tommasi si assesta tra il 37 e il 41% dei voti per la sua coalizione, una alleanza allargata di centrosinistra che include anche Azione di Carlo Calenda che, fosse confermata, invertirebbe una tendenza per la città storicamente baluardo della Lega e del centrodestra.
A suo favore, ma saranno le percentuali effettive a sentenziarlo, giocherà la divisione del centrodestra spaccato tra il sindaco uscente Federico Sboarina, stimato fra il 27 e il 31%, oppure il già sindaco Flavio Tosi, scelto da Forza Italia, e accreditato alla stessa percentuale (27-31%), a contendere a Tommasi la poltrona di Palazzo Barbieri.
Nome sul quale si sono concentrati i partiti dell’area, Damiano Tommasi. Il percorso e il confronto con le forze del raggruppamento che ha lavorato per averlo in lista si è concluso con il pieno appoggio all’ex calciatore, 48enne, candidato per la coalizione di centrosinistra che vede alleati il PD, Traguardi, In Comune per Verona, Azione, Più Europa, Partito socialista, Europa Verde, Volt, Demos.
Il comunicato della candidatura per il centrosinistra
Una formazione che, dopo un dibattito intestino non particolarmente sofferto, ha visto convergere la totalità delle anime del centrosinistra sull’ex centrocampista giallorosso circa un anno fa. Una decisione che, allora, venne ufficializzata con un comunicato che stabilì la sua candidatura:
“Dopo la riunione di stasera che ha visto la partecipazione di Damiano Tommasi con le forze politiche civiche che hanno proposto la sua candidatura, partirà un percorso unitario e aperto sui temi e le prospettive di Verona”, scrivono i dirigenti. “Damiano Tommasi ha dato la disponibilità a confrontarsi con tutte le realtà per un’idea alternativa di città, in vista della formalizzazione della sua candidatura. Nelle prossime settimane proseguiranno gli incontri aperti a tutte le realtà disponibili per comprendere le necessità, volontà e bisogni”.
Da figura nuova, nel panorama della politica cittadina, Damiani si è presentato con una squadra di 36 collaboratori che non ha mai avuto precedenti esperienze di partito. Oltre al Pd e al M5s, che l’hanno designato quale candidato sindaco, lo ha sostenuto anche Carlo Calenda, che ha puntato a sua volta di lui. La risposta vera arriverà tra 15 giorni, se poi verrà confermato il voto del primo turno.
Il calcio e Tommasi, l’addio per l’Assocalciatori
Di Sant’Anna d’Alfaedo, in Lessinia, sposato, sei figli, religioso (non a caso uno dei calciatori con profonda fede e desiderio di condivisione), diploma di ragioniere, Tommasi abita in Valpolicella e ha acquisito una profonda conoscenza del territorio, che non hai mai abbandonato e a cui ha fatto ritorno chiusa l’esperienza da giocatore di primissima fascia.
Dopo la carriera da calciatore – nel Verona, nella Roma, ma anche poi in Spagna, Inghilterra, Cina, San Marino- è stato per dieci anni presidente dell’Associazione italiana calciatori, il sindacato che con lui ha acquistato sempre più voce e peso nel mondo del calcio.
Una vita da outsider, anche qui. Forse per la sua devozione, l’attenzione alla famigliae il prestarsi a iniziative di ogni tipo senza cercare alcuna visibilità.
Ora per lui, qualunque sia l’esito delle amministrative, si preannuncia un nuovo capitolo della sua carriera a Verona.