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Daniele Pasa: “Ho giocato con Zico contro Maradona, posso insegnare a tutti”

L’ex fantasista dell’Udinese Daniele Pasa, maestro dei calci di punizione, è stato un idolo anche a Salerno: la sua carriera, tra le sfida in allenamento con Zico e l'incontro con il Napoli di Maradona.

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Pasquale Guardascione

Pasquale Guardascione

Giornalista

Da 30 anni racconta lo sport e la cronaca per diversi giornali ed emittenti, Per Virgilio Sport è lui che va a scovare i campioni del passato e con le sue interviste li riporta sul terreno di gioco Per Virgilio Sport è lui che va a scovare i campioni del passato, o emigrati all'estero a cercare fortuna e con le sue interviste li riporta sul terreno di gioco

Daniele Pasa è stato il classico numero dieci. Un giocatore dotato di una tecnica sopraffina, capace come pochi di calciare le punizioni e di non lasciare scampo ai portieri che aveva di fronte.

Cresciuto nelle giovanili del Montebelluna, la sua città natale, aveva poco più di diciotto anni quando arriva il salto in massima serie.

“Fu una cosa improvvisa, gli emissari dell’Udinese vennero a vedere un altro giocatore quando io militavo con la squadra della mia città in serie C2 – dichiara Pasa -. Poi, alla fine dissero che volevano anche me. Da lì iniziò la trattativa e con l’allora presidente Tessariol andai ad Udine e firmai il mio primo contratto di serie A. Fu un’occasione che colsi al volo”.

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Pasa e il maestro Zico: il brasiliano gli insegnò a battere le punizioni

E’ l’estate del 1984 quando il giovanissimo Pasa arriva nel ritiro del club friulano.

“Ricordo che il primo giorno facemmo tre allenamenti – afferma -. Per me era un sogno perché avevo al mio fianco giocatori come Edinho, Galparoli, Tesser. Ero giovanissimo e fui aggregato alla prima squadra”. Quella formazione era guidata in panchina da Luis Vinicio. “Era un tecnico caratteriale che sapeva caricare come pochi i suoi giocatori – afferma -. Devo tanto a lui perché mi fece esordire in serie A”.

Ma in quell’Udinese c’era la stella di Arthur Antunes Coimbra meglio conosciuto come Zico.

“Il mio rapporto con lui? All’inizio c’era questa grossa riverenza da parte mia – confida Pasa -. Poi, con il passare delle settimane mi sciolsi. Lui era una persona splendida, il venerdì si fermava a calciare le punizioni dopo l’allenamento, io mi sedevo su un pallone e lo guardavo”.

Stava lì a vedere e rivedere i calci piazzati calciati dal fuoriclasse brasiliano finché un bel giorno.

“Lui mi chiamò e mi disse ma cosa fai là, vieni qui a calciare le punizioni con me – afferma in maniera ancora emozionata -. E così nacque questa cosa che tiravamo una punizione a testa e da lì posso dire che diventai alla fine uno specialista grazie ai suoi consigli. Se Zico aveva un segreto per calciare le punizioni? Lui non ne aveva ma era difficile imitarlo. Le calciava in maniera molto veloce e quasi di piattone con una precisione millimetrica. Su dieci punizioni con le sagome davanti al portiere ne segnava almeno otto, le altre due o prendeva il palo, oppure, c’era una grande parata del portiere”.

Pasa debutta in A contro Maradona

Nella stagione 1984-85 arriva anche l’esordio in massima serie.

“E’ il ricordo più bello che conservo perché fu contro il Napoli di Maradona e con Zico al mio fianco – afferma -. Peccato però che non ho nemmeno una foto con entrambi insieme quel giorno, è un rammarico devo ammetterlo”.

A Udine rimane per tre stagioni e firma anche la prima rete in serie A.

“E’ stato anche il mio goal più bello – dice -, con un tiro da lontano contro il Verona dopo aver anticipato Briegel, fu la mia prima partita da titolare”.

Mentre quello più importante lo realizzò quando vestiva la casacca del Treviso.

“Vincemmo due campionati di fila, segnai su punizione contro la Triestina quel giorno”, dichiara.

Pasa diventa idolo di Salerno

Tante le esperienze nella sua carriera come quella con la Salernitana.

“Il ricordo più bello sono sicuramente i tifosi granata, la loro ospitalità e il calore della gente – afferma -. Quell’anno giocai benissimo e si creò un’alchimia tra me e loro. Poi, mi dedicarono anche una canzone. Il tifo che trovai a Salerno non l’ho visto da nessuna altra parte”.

La sua è, comunque, una famiglia di sportivi: il figlio Simone dopo essere cresciuto nelle giovanili del Montebelluna fu prelavato dall’Inter e il 5 maggio del 2013 ha esordito in serie A come il padre anche lui contro il Napoli, e attualmente gioca con il Pordenone. La figlia Francesca, invece, è una playmaker e milita nella serie A1 femminile con la Virtus Bologna. Ma se arrivasse una chiamata da Udinese o Salernitana per suo figlio cosa gli direbbe?

“Se arrivasse direi a Simone di correre subito, anzi, lo accompagnerei io direttamente”.

Oggi, infine, cosa fa Daniele Pasa?

“Ho sempre allenato al fianco di Luca Gotti in questi anni – conclude -. L’anno scorso, poi, ho avuto l’esperienza a Montebelluna in serie D. Quest’anno mi sono goduto i miei due figli e, inoltre, gioco a golf e padel. Ma ho ancora tantissima voglia di allenare e se arrivasse una proposta sono pronto”.

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