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De Gea entra nel mondo eSports: nascono i Rebels Gaming

La crescita esponenziale del mondo eSports negli ultimi anni ha coinvolto anche tanti calciatori, l'ultimo David De Gea del Manchester United

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Luigi Di Maso

Luigi Di Maso

Giornalista

Giornalista sportivo e professionista nel mondo della comunicazione digitale. Lavora insieme a club, leghe e brand nel mondo del calcio. È ormai da anni una delle anime del Social Football Summit di Roma. Per Virgilio Sport cura gli approfondimenti relativi all’intreccio tra i mondi del calcio, della comunicazione e del marketing

De Gea entra nel mondo eSports: nascono i Rebels Gaming Fonte: Shutterstock

La crescita esponenziale del mondo eSports negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti.

L’analisi di mercato “Gaming & Esports” realizzata da Cross Border Growth Capital, advisor per aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e PMI, mostra come sono $175 miliardi i ricavi generati da oltre 2.7 miliardi di gamer in tutto il mondo. Uno sviluppo tale ha attratto una fetta considerevole di investitori, che hanno deciso di credere in prima persona nel settore. Tra questi molti hanno fondato club eSport o organizzazioni che si occupano della formazione competitiva di quello che nel prossimo futuro rappresenterà una categoria lavorativa a tutti gli effetti, ovvero il gamer.

L’ultimo della lista, di certo non per importanza, è il portierone della nazionale spagnola e del Manchester United David De Gea che ha annunciato la nascita della sua organizzazione di Esport: Rebels Gaming. La squadra gareggerà in varie competizioni eSports, a partire da quelle di Rainbow Six Siege, League of Legends (in Superliga Segunda Division), e Valorant. L’organizzazione avrà sede in Spagna a Madrid, ed è già in cantiere una gaming house a Valdebebas, per tutti gli appassionati e gli aspiranti pro, che avranno l’opportunità di allenarsi e divertirsi alla console.

“Voglio infondere alle nuove generazioni di giovani i principali valori che mi hanno accompagnato sin dai miei inizi nel calcio professionistico. Ovviamente, in un quadro di innovazione e sviluppo tecnologico senza precedenti”. Ha dichiarato il portiere trentunenne. “Vogliamo migliorare la motivazione e la leadership dei nostri ragazzi. Devono imparare a gestire sia le situazioni di successo che di sconfitta, oltre a lavorare di squadra”.

L’estremo difensore diventa dunque, uno degli ultimi ad entrare nel gigantesco mondo esport, e senza dubbio non è il primo calciatore a farlo. Jesse Lingard, suo compagno di squadra, solo qualche mese fa annunciava il suo team “JLingz Esports”. Di un altro livello è l’iniziativa voluta e fondata da Gerard Piqué: grazie a lui è nato eFootball Pro, il campionato di Pro Evolution Soccer in cui partecipano alcune delle migliori squadre europee tra cui la Juventus.

Senza dimenticare i grandissimi appassionati, che oltre ad investire dal punto di vista economico, sono diventati anche degli “streamer” a tutti gli effetti. “EL Kun” Aguero vanta la bellezza di 3,5 milioni di followers su Twitch, e negli ultimi giorni è sbarcato sulla piattaforma di proprietà Amazon anche Ronaldo il fenomeno, con il suo canale RonaldoTv, dove si diletta con il gioco Call of Duty Warzone.

Un mondo in continua espansione che, considerando i nomi altisonanti che oramai ci sono all’interno, difficilmente arresterà la sua crescita.

Articolo a cura di Francesco Basile

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