Barrere ci ha messo volontà, il secondo resta il set in cui s’è sgretolato nei suoi stessi errori ma Matteo lo ha imbrigliato: tuttocampista eccezionale, intensità di gioco, affondi e bordate. Il servizio è entrato meravigliosamente e – quando gli riesce la doppia coppia: servizio- dritto, servizio-rovescio – ce n’è per pochi. Pochissimi. Quanto è importante il successo? Tanto perchè dopo Wimbledon serviva una conferma che arrivasse dal fisico e dalla testa.
Abbiamo rivisto Berrettini altamente competitivo: tra lui e Barrere, entrambi al top della forma, non ci stanno mai al mondo 20 punti Atp di differenza. L’azzurro è un top 10 provvisoriamente destinato a risalire: ogni tassello si è incastrato. Ora avvisate Sinner: l’inedito al secondo turno è una sfida fratricida in cui l’italiano che ha tutto da perdere è l’altoatesino.