La seconda tappa del Giro d’Italia, la San Salvo-Teramo, è stata vinta dall’azzurro Jonathan Milan, che in volata ha avuto la meglio su tutti gli avversari. Primo trionfo nella corsa italiana per il friulano.
- Giro d'Italia, 2^ tappa: la top 10 dell'ordine d'arrivo
- Giro d'Italia, il racconto della 2^ tappa
- Giro d'Italia, la classifica generale
- Le parole di Milan
Giro d’Italia, 2^ tappa: la top 10 dell’ordine d’arrivo
1 MILAN Jonathan Bahrain – Victorious 180 80 –
2 DEKKER David Team Arkéa Samsic 130 50 –
3 MARIT Arne Intermarché – Circus – Wanty 95 35 –
4 GROVES Kaden Alpecin-Deceuninck 80 25 –
5 MAYRHOFER Marius Team DSM 60 18 –
6 ACKERMANN Pascal UAE Team Emirates 45 15 –
7 GAVIRIA Fernando Movistar Team 40 12 –
8 BONIFAZIO Niccolò Intermarché – Circus – Wanty 35 10 –
9 STEWART Jake Groupama – FDJ 30 8 –
10 MATTHEWS Michael Team Jayco AlUla 25 6 –
Giro d’Italia, il racconto della 2^ tappa
Una tappa che per i primi 160 km ha visto protagonisti cinque ciclisti e in seguiti quattro, tra cui i due italiani Gandin e Bais. Il gruppo poi si è compattato e tutto si è deciso negli ultimi km. Il campione olimpico nell’inseguimento a squadre ha battuto in volata l’olandese Dekker, terza per il belga Marit. Grande sprint nel finale per Gaviria che però nel momento decisivo non ha inciso. Remco Evenepoel mantiene la maglia rosa. Da capire ora chi è rimasto attardato nella caduta ai 3700 metri dall’arrivo. Grande trionfo per Milan (commosso all’arrivo), che adesso può guardare con fiducia il proseguimento del Giro d’Italia 2023.
Giro d’Italia, la classifica generale
La classifica completa
Le parole di Milan
Queste le parole di Milan ai microfoni di Eurosport al termine della frazione: “Ancora non ci credo. Sono senza parole, è assolutamente incredibile. Sono al mio primo Giro ed è solo alla seconda tappa, incredibile. Ieri avevo fatto una buona cronometro mi ero reso conto di stare bene ma mai avrei potuto immaginare che oggi sarebbe arrivata una vittoria. La squadra ha fatto un grande lavoro, non solo per mettermi nella migliore posizione ma anche per tenermi tranquillo. Continuavano a dirmi ‘Johnny, stai tranquillo'”.
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