Non è certo stato il modo migliore di festeggiare l’approdo agli ottavi di finale di Champions League quello scelto dallo Shakhtar Donetsk, che si è rituffato nel campionato ucraino con una prestazione sconcertante sul campo dello Zorya. Non tanto per il 2-1 subito in rimonta, quando si era già nei minuti di recupero, ma per il comportamento dei suoi giocatori, che hanno letteralmente perso la testa.
Passati in vantaggio al 20’ del secondo tempo con la rete di testa di Petryak, che da ex dello Zorya non ha nemmeno esultato, gli arancioneri sono rimasti subito dopo in dieci per l’espulsione dello stesso centrocampista, che ha accentuato un fallo in area avversaria ed è stato ammonito per la seconda volta ed è stato quindi allontanato, nonostante professasse la sua innocenza, poco supportato dalle immagini televisive, peraltro.
Al 41’ gli ospiti si sono ridotti in nove. Fred, a sua volta già ammonito, ha avuto la pessima idea di lasciare i tacchetti su un avversario ed è quindi stato mandato sotto alla doccia. Gli attacchi dei locali si sono intensificati e su un cross in area c’è stato un fallo di mano (netto) di un difensore dello Shakhtar. Rakitsky, per proteste, si è fatto cacciare in un battibaleno dall’arbitro Boiko, internazionale dal 2011, e così la squadra di Paulo Fonseca è rimasta addirittura in 8. Dal dischetto Silas ha spiazzato Pyatov. Che a pochi secondi dal triplice fischio ha commesso un erroraccio, non trattenendo un cross senza pretese: la palla è rimbalzata su Mutko per la più beffarda delle autoreti e per il 2-1 finale.
Lo Shakthar, alla pausa invernale, arriva comunque da primo in classifica (la Dinamo Kiev, seconda a 3 punti di distanza, ha però un match da recuperare). Quarta piazza, al momento, per lo Zorya, che si gode l’insperato successo ma che è a ben 15 punti di distacco dalla capolista.
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