Un’altra tremenda notizia scuote il mondo dello sport e più in generale quello delle discipline invernali. Lara van Ruijven, campionessa del mondo in carica dei 500 nello short track, è morta per le complicazioni di una malattia autoimmune. Aveva soltanto 27 anni.
Alla fine di giugno, mentre si trovava in ritiro con la nazionale olandese, era stata colpita da un malore e successivamente ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Perpignan, in Francia. Lì era stata sottoposta a due interventi chiurgici e le era stato diagnosticato un disordine autoimmune. Nonostante le cure dei medici francesi, l’atleta purtroppo si è arresa alle complicazioni della malattia.
Lara van Ruijven, nel 2018, era stata bronzo olimpico con la nazionale olandese. Oltre alla medaglia d’oro nei 500 metri al Mondiale di Sofia 2019, aveva vinto un argento in staffetta a Montreal nel 2018 e, a livello europeo, aveva conquistato cinque medaglie d’oro, sempre in staffetta, a Malmoe nel 2013, a Dresda nel 2014, a Sochi nel 2016, a Dordrecht nel 2019 e a Debrecen solo pochi mesi fa, a gennaio.
Van Ruijven era stata anche campionessa del mondo juniores, nel 500 metri, conquistando l’oro al Mondiale di categoria disputato nel 2011 a Courmayeur, in Valle d’Aosta.
La notizia della morte di Lara van Ruijven arriva in una settimana già tragica per il mondo degli sport invernali. Lo scorso mercoledì, infatti, il mondo dello sci internazionale ha pianto la scomparsa, a 54 anni, di Finn Christian Jagge, vinto anch’egli da “una grave malattia”, come aveva reso noto, attraverso un post su Facebook, la moglie dello slalomista campione olimpico ad Albertville nel 1992.
Poche ore prima, dall’Australia, era arrivata la notizia della morte del due volte campione del mondo di snowboard Alex Pullin. Il portabandiera australiano alle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 era stato trovato privo di sensi da un sub su una scogliera artificiale al largo di Palm Beach sulla Gold Coast del Queensland. Aveva solo 32 anni.
