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FIFA, Apple, Microsoft e tante atre boicottano la Russia

Sono giorni tremendi quelli che il popolo Ucraino sta vivendo. L'invasione avvenuta il 24 febbraio da parte della Russia, non accenna a fermarsi. Continuano le sanzioni inflitte da parte della maggior parte degli stati del mondo e soprattutto continua il boicottaggio da parte delle grandi aziende.

06-03-2022 13:08

Francesco Basile

Francesco Basile

eSport Web Editor

Nato con i videogame, è già un superesperto di eSports. Ha fatto nascere diverse iniziative di settore e sa tutto, ma veramente tutto, di quello che ruota dentro e intorno al mondo dello sport virtuale. Per Virgilio Sport approfondisce e racconta l’eSport a 360 gradi con l’esperienza di un giovanissimo veterano.

FIFA, Apple, Microsoft e tante atre boicottano la Russia Fonte: Shutterstock.com

Sono giorni tremendi quelli che il popolo Ucraino sta vivendo. L’invasione avvenuta il 24 febbraio da parte della Russia, non accenna a fermarsi. Continuano le sanzioni inflitte da parte della maggior parte degli stati del mondo e soprattutto continua il boicottaggio da parte delle grandi aziende.

L’appello del vice primo ministro

Dopo le prime reazioni da parte delle aziende locali, sono state sempre di più quelle che si sono unite al boicottaggio della Russia. L’appello è arrivato proprio dal vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov, che riveste anche la carica di Ministro dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale.

Fedorov ha condiviso una lettera indirizzata a Sony, Microsoft e le altre big dell’industria videoludica per convincerle a interrompere ogni supporto a Russia e Bielorussia. L’intenzione di Fedorov è quella di spingere le tre aziende produttrici di console e i più importanti publisher di videogiochi a bloccare competizioni,giochi ed account proveniente dalla Russia o Bielorussia.

Le reazioni delle aziende più importanti

Immediata la risposta da parte di tutte le aziende citate. Moltissime non si sono limitate solo ad attuare un blocco, ma hanno fornito un aiuto in prima persona. Tra queste senza dubbio da menzionare Ubisoft che ha anticipato gli stipendi a tutti i sui dipendenti Ucraini oltre a rendere disponibili alloggi per i suoi lavoratori nei paesi al confine. CD Projekt Red, azienda polacca che ha promesso 1 milione di zlotych polacchi (circa 230.000 dollari) per gli aiuti umanitari.

Apple ha interrotto le vendite di tutti i suoi prodotti in Russia affermando di essere al fianco di “tutte le persone che soffrono a causa di questa violenza”. Importante anche la risposta di Samsung, che decidere di interrompere non soltanto la produzione e vendita di smartphone, ma anche elettrodomestici, chip(attualmente primo produttore mondiale) e tanto altro. Microsoft ha deciso di sospendere le vendite dei loro prodotti in Russia a seguito dell’aggressione militare. La società inoltre si sta coordinando strettamente e sta lavorando al passo con i governi degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e del Regno Unito per stabilire molti aspetti delle sue attività in Russia in conformità con le decisioni sulle sanzioni governative.

EA: blocco ufficiale in Russia

Infine è arrivata anche la risposta da parte della EA, società sviluppatrice di FIFA e NHL tra gli altri. EA ha annunciato che interromperà la vendita di videogiochi e contenuti in Russia e Bielorussia, come forma di protesta nei confronti dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe. Questo il comunicato ufficiale:

“Continuiamo ad essere scioccati dal conflitto che si sta svolgendo in Ucraina e ci uniamo così a tante voci in tutto il mondo nel chiedere la pace e la fine dell’invasione. Siamo solidali con il popolo ucraino. Abbiamo deciso di interrompere le vendite dei nostri giochi e contenuti, compresi i bundle con valuta virtuale, in Russia e Bielorussia. Di conseguenza, i nostri giochi e contenuti non saranno più disponibili per l’acquisto nel nostro store per la regione russa su Origin o sull’app EA, anche attraverso i negozi in-game. Stiamo anche lavorando con i nostri partner per rimuovere i nostri titoli dai loro negozi e fermare la vendita di nuovi contenuti di gioco nella regione. Con l’evolversi di questa situazione profondamente preoccupante, riesaminiamo continuamente i passi che possiamo intraprendere. Oltre alle modifiche ai nostri giochi EA Sports FIFA e NHL, stiamo valutando attivamente altre aree dei nostri giochi e possibili operazioni”.

Articolo a cura di:
Francesco Basile

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