Un’icona del calcio italiano fa il suo ritorno in panchina: Zdenek Zeman si prepara a sedere sulla panchina del Pescara per la terza volta nella sua carriera. Il 75enne tecnico boemo fa il suo ennesimo ritorno in panchina e ancora alla guida degli abruzzesi dopo essere stato già in due precedenti occasioni alla guida degli abruzzesi e nella prima occasione arriva anche la storica cavalcata che porta la squadra in Serie A.
- Zeman torna al Pescara: l’obiettivo è la promozione
- Zemanlandia: il calcio diventa filosofia e fede
- Zeman: le accuse al mondo del calcio
Zeman torna al Pescara: l’obiettivo è la promozione
Zdenek Zeman si mette di nuovo in gioco e in discussione. Il Pescara è al terzo posto del girone C di serie C ma la sconfitta contro il Cerignola è costata cara al tecnico Alberto Colombo che è stato esonerato. Al suo posto arriva dunque Zeman, scelto dal ds Delli Carri, che spera nel boemo per provare a dare una scossa a tutto l’ambiente e provare a fare una rincorsa verso la promozione. Nel girone C quest’anno c’è stata la cavalcata del Catanzaro al primo posto con 76 punti conquistati in 29 partite, seguiti da un Crotone altrettanto vincente (64 punti i 29). Quindi per il Pescara le chance di promozione passano solo dai playoff e solo in caso di promozione il contratto del boemo verrà rinnovato automaticamente.
Zemanlandia: il calcio diventa filosofia e fede
Zdenek Zeman rappresenta un caso quasi unico nel mondo del calcio. Il tecnico boemo ha raccolto successi importanti in carriera ma ha raccolto soprattutto applausi e critiche: quasi allo stesso modo. La sua visione del calcio ha sempre lasciato spazio a pochi compromessi: un calcio totale in cui i giocatori devono mettersi al servizio dello spartito lasciando da parte l’individualità. Un’idea che quando ha funzionato ha prodotto risultati eccezionali, squadre spettacolari capaci di attirare l’attenzione di tutti. I suoi più grandi capolavori rimangono quello di Foggia, con il famoso Foggia dei Miracoli che nella stagione 1990-1991 vince il campionato di serie B con il miglior attacco formato da Baiano, Signori e Rambaudi e con la squadra che conquisterà tre salvezze anche in Serie A. Per lui anche due esperienze importanti con Roma e Lazio: due squadre spettacolari che nel periodo migliore del calcio italiano però non riescono a centrare il traguardo più importante.
Poi nel 2011-2012 l’altro miracolo zemaniano sulla panchina del Pescara quando riporta la formazione abruzzese in serie A dopo 19 anni vincendo il campionato con 83 punti in 42 partite, ancora con il miglior attacco (90 gol) e regalando al calcio italiano load crescita di giocatori importanti come Ciro Immobile, Marco Verratti e Lorenzo Insigne. Nel mezzo di una carriera infinita anche tanti fallimenti, esoneri lampo e liti varie: il calcio di Zeman non si discute, si applica. E se qualcosa va storto la situazione può esplodere.
Zeman: le accuse al mondo del calcio
Intransigente in panchina ed altrettanto anche fuori. Zdenek Zeman che a Palermo avevano soprannominato “U Mutu”, non si tira indietro quando si tratta di lancia i suoi attacco al mondo del calcio. Il primo è più famoso è quello del 1998 quando nel corso di un’intervista a L’Espresso lamenta il ricorso eccessivo nel mondo del calcio a doping e farmaci in particolare nei confronti della Juventus. Il secondo attacco, con la Juventus sempre nel mirino, arriva nel 2009 quando il boemo nel corso di un interrogatorio nell’ambito della vicenda Calciopoli accusò Luciano Moggi di aver minato la sua carriera.