Eurolega, la Virtus "operaia" ha ancora una chance per guadagnarsi i play-off. E un Lundberg sempre più clutch

La Virtus ne ha fatta un'altra delle sue: contro ogni pronostico ha sbancato il parquet di casa Efes e adesso in trasferta col Baskonia si giocherà l'accesso ai play-off.

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Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Quante vite ha Bologna? Forse sette, come le sconfitte che l’hanno accompagnata sul volo che l’ha portata a Istanbul, dove in un catino di 14mila persone che non aspettavano altro che l’ennesima vittoria dell’Anadolu Efes è arrivato invece un upset sul quale in pochi alla vigilia avrebbero scommesso. E che ha riproposto la Virtus in rampa di lancio per provare a riacciuffare i play-off, dove praticamente hanno stazionato per il 90% del tempo da ottobre a fine marzo, e da dove vogliono mandare altri segnali bellicosi al resto dell’Europa del basket.

Virtus, l’impresa più bella: una vittoria di squadra

La vittoria in casa dell’Efes ha un valore straordinario tanto per come è venuta (gara sul filo del rasoio, con sorpasso decisivo a inizio quarto periodo), quanto per quello che ha significato, pensando al periodo nero attraversato prima di ritrovarsi quasi a un passo dall’eliminazione. Una Virtus operaia, come quella che ha fatto innamorare i bolognesi, e alla quale Luca Banchi una volta di più ha saputo dare un’anima.

Non era una cosa scontata: a Istanbul tutti la davano per spacciata prima ancora di scendere in campo, e figurarsi cosa avranno pensato i tanti addetti ai lavori convinti che per l’Efes si sarebbe trattato di una passeggiata di salute quando Clyburn ha messo a referto i primi 17 punti di serata della formazione turca, portandola sul +11 dopo 6’ di partita.

Bologna pareva già alle corde, poi però la luce l’ha riaccesa un ragazzo che in un mondo parallelo (leggi alla voce: se non fosse arrivato Banchi al posto di Scariolo a metà settembre…) ieri sera sarebbe stato sicuramente da qualche altra parte del mondo, non necessariamente su un parquet a dispensare magie e canestri.

Lundberg, l’uomo dei finali di partita

La storia di Iffe Lundberg è stata sviscerata un po’ in tutte le salse. A fine settembre era fuori dal progetto tecnico virtussino, ma Luca Banchi appena arrivato ha voluto vederci chiaro: anziché metterlo alla porta, lo ha fatto rientrare, dandogli quantomeno l’opportunità di dimostrare di poterci stare in quel roster. Opportunità che Iffe ha sfruttato, diventando uno degli amuleti stagionali meglio utilizzati dalla Virtus.

Perché tra tante cose belle mostrate da Bologna nel corso dell’annata, molte hanno portato la sua firma in calce: i canestri decisivi per chiudere i conti contro Milano, Barcellona, Partizan e Bayern Monaco da qualche ora hanno un “fratellino” in più, e di quelli che non passano inosservati, perché la tripla segnata a 11 secondi dalla fine sul punteggio di 61-64 per la Virtus ha definitivamente rotto l’equilibrio e consegnato alle Vu nere la qualificazione alla seconda gara play-in.

Lundberg ha ribadito così la vocazione ad essere l’uomo “clutch” perfetto per Bologna, quello che non sente il peso della palla quando in realtà cronometro e tabellone lascerebbero intendere l’esatto opposto.

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Col Baskonia per vendicare il ko di venerdì scorso

Lundberg è la faccia più nobile di una Virtus che ancora una volta ha saputo spingersi oltre i propri limiti. L’ha fatto buttando fuori dalla competizione la squadra che nel biennio 2021-2022 aveva messo tutta l’Europa alle proprie spalle (vero, potendo far leva su Micic e Vezenkov, ma tant’è), tanto che adesso a Vitoria venerdì sera contro il Baskonia, affrontato giusto venerdì scorso in un match perso sul filo di lana, sono in molti a sostenere che il pronostico possa pendere dalla parte dei ragazzi di Banchi.

Con Lundberg che ha fatto capire di non essere affatto sazio: “Dopo una gara come quella di Istanbul, con tutte le emozioni provate e l’atmosfera fantastica che solo partite come queste sanno regalare, è chiaro che viene voglia di andare ancora avanti nella competizione. Abbiamo creduto in noi stessi, soprattutto giocando con grande attenzione nel quarto periodo, e sentiamo il desiderio di farlo anche contro il Baskonia. Perché vogliamo prenderci i play-off per dare un senso a tutto ciò che abbiamo fatto durante la stagione, sebbene sappiamo che ci attende un’altra gara durissima.

Ma la versione operaia di casa Virtus, che con l’Efes ha visto andare in doppia cifra Shengelia (13), Lundberg e Abass (12) e Belinelli (11), più Polonara preziosissimo a quota 8 punti, promette di farne un’altra delle sue. Se c’è una squadra abbonata alle imprese, citofonare casa Banchi.

Eurolega, la Virtus "operaia" ha ancora una chance per guadagnarsi i play-off. E un Lundberg sempre più clutch Fonte: Getty

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