Aveva un’occasione d’oro Venezia, e puntualmente non l’ha sprecata. Dopo aver visto le streghe nella serie contro Reggio Emilia, che è arrivata a 5′ dal concretizzare un clamoroso (ma neanche troppo) upset, battuta però da un finale semplicemente perfetto della Reyer, lesta a sfruttare tutto il calore del Taliercio e a garantirsi una semifinale che nobilita tutto il lavoro svolto in stagione da coach Spahija e dai suoi ragazzi. Che adesso attenderanno comodi sul divano di sapere chi tra Virtus Bologna e Bertram Tortona li attenderà in semifinale, mentre dall’altra parte del tabellone Milano e Brescia sono pronte a darsi battaglia a partire da mercoledì.
- Tucker sale sul proscenio, ma la Reyer la vince in difesa
- Galloway è troppo solo: Reggio si scioglie nel finale
Tucker sale sul proscenio, ma la Reyer la vince in difesa
Venezia l’ha vinta nel finale, dopo che Reggio fino a 5′ dalla fine ha saputo tenersi a strettissimo contatto. Poi però un parziale mortifero di 15-0 ha chiuso ogni discorso, spedendo in orbita l’Umana che ha trovato energia pura in difesa e saputo colpire di giustezza in attacco. Una Reyer perfetta nei momenti chiave del match: Rayjon Tucker ha firmato il suo massimo stagionale di punti firmandone 25 (dopo i 23 di gara 4), ricordando a tutti di aver un cuore grande così che soltanto un po’ di critiche velate hanno saputo oscurare nel corso della stagione.
Venezia però ha ricevuto tanto anche dalla coppia Simms-Parks: 14 punti per il primo, col punto esclamativo rappresentato dalla schiacciata con la quale ha inaugurato il parzialone finale che ha spedito l’Unahotels all’inferno, mentre il secondo ne ha messi dentro 11, ma sempre quando più contava.
Una menzione la merita anche De Nicolao: la tripla mandata a bersaglio per il primo vantaggio in doppia cifra di serata ha praticamente fatto scendere i titoli di coda con un paio di minuti d’anticipo sul cronometro, rendendo vano qualsiasi tentativo di ricucire lo strappo da parte di Reggio. Più di tutti però bastano i numeri: 20/27 in area per la Reyer per un insensato 74% che ha praticamente tolto qualsiasi velleità alla formazione di Priftis.
Galloway è troppo solo: Reggio si scioglie nel finale
Il quale se l’è giocata con tutte le armi a disposizione, ritrovando nella circostanza anche un Galloway capace di incidere sin dalle prime battute di gara. Purtroppo per il coach greco, tanto Galloway quanto i compagni hanno letteralmente staccato la spina a 5′ dalla fine: un blackout generale, figlio certo di una malcelata stanchezza che è affiorata nel momento meno indicato, con Venezia che ha stretto le maglie in difesa e praticamente anestetizzato ogni tentativo di risalita dei biancorossi.
Che hanno vissuto sulle fiammate di Sasha Grant (9 punti in un minuto a metà del terzo quarto, quando da solo ha riportato sopra i compagni), senza però riuscire ad essere continui quando più serviva. I problemi di falli di Smith hanno fatto il resto: proprio l’uscita di Jamar (che ha tirato male dall’arco, con un solo tentativo a bersaglio su 5) ha finito per coincidere con il parziale mortifero che ha chiuso le ostilità e mandato l’Unahotels giocoforza in vacanza.
Forse la vera occasione Reggio l’ha sprecata in gara 4, davanti al pubblico amico, riuscendo a rifarsi sotto quando ormai era troppo tardi. Stavolta semplicemente sono mancate le forze: l’83-67 finale è ingeneroso pensando a quello che ha detto la serata, ma il verdetto non ha nulla da eccepire. Perché Venezia ha meritato e alla lunga s’è dimostrata più lunga e profonda degli emiliani, che pregustavano un derby di semifinale con la Virtus che avrebbe profumato di storia. Solo che la Virtus ancora la semifinale se la deve guadagnare, e domani sera contro la Bertram non avrà affatto vita facile.