Come successo a Charles Leclerc a Sochi, la squadra del Cavallino affiderà al pilota spagnolo la power unit dotata del nuovo sistema ibrido che dovrebbe consentire un aumento di potenza di una decina di cavalli.
La Scuderia, in effetti, aveva programmato il debutto del nuovo ERS a Istanbul, ma i guai di affidabilità emersi sulla batteria del pilota monegasco dopo il crash al via del GP d’Ungheria (nel quale è stato “rottamato” il motore 2) hanno consigliato i tecnici del Cavallino ad anticipare l’introduzione della PU 4.
Adesso sarà il turno dello spagnolo, dopo il brillante terzo posto portato a casa a Sochi con la SF21 ancora in configurazione di motore standard.
Il madrileno monterà quindi una power unit tutta nuova per cui, come capita in questi casi e come dicono le regole ufficiali, dovrà pagare la penalità FIA e sarà costretto a scattare in fondo alla griglia. Nonostante questo, per la scuderia di Maranello, l’introduzione del nuovo ibrido per la Scuderia è una grande occasione per verificare la validità delle nuove soluzioni che sono state introdotte: la batteria a ioni di litio con l’elettrolita allo stato solido e il passaggio del sistema ibrido da bassa (400 volt) ad alta tensione (800 volt) ha implicato che tutto l’impianto sia stato rivisto per assicurare durata, sicurezza e prestazioni.
Dopo l’esperienza della Russia e i dati raccolti sulla macchina di Leclerc capiremo con maggiore chiarezza quali saranno i vantaggi che potrà trarre la Rossa da un impianto ERS che si proietta al futuro, visto che il motore 2022 sarà congelato per tre anni.