C’è una domanda che continua ad aleggiare maliziosa sul colpaccio di mercato in F1 della stagione precedente, ovvero l’ingaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari. È stata solo un’operazione di marketing? Fu vera gloria? A fare chiarezza ci ha pensato direttamente il presidente del Cavallino John Elkann.
- Hamilton si sente ancora competitivo
- Elkann mette fine alle polemiche
- Il bilancio positivo di Hamilton nei test
Hamilton si sente ancora competitivo
Presente ai test pre-stagionali in Bahrain, il numero 1 di Maranello ha voluto precisare la questione nel numero di Time che ha dedicato ad Hamilton la copertina e il servizio interno con intervista, in cui il sette volte campione del mondo di F1 ha dichiarato di sentirsi un 40enne ancora competitivo, con motivazioni ancora fresche e la possibilità di concentrarsi sulle gare e sulla ricerca della vittoria essendo scapolo e senza prole.
L’ex Mercedes, inoltre, ha aperto alla possibilità di correre anche nel prossimo decennio della sua vita. Insomma, non è alla fine giunto in Ferrari dopo tanta tregenda solo per fare la bella figurina.
Perché se è vero che solo comparendo con la tuta in rosso ha dato una bella spinta di immagine ed economica al marchio e agli sponsor collegati, è anche vero la pista lo chiamerà a tradurre l’immagine in risultati in modo tale che tutto questo volano non venga gettato alle ortiche.
Elkann mette fine alle polemiche
E così, tornando ad Elkann, il presidente di Ferrari ha assicurato al Time: “Ritengono davvero ingiusti alcuni commenti che sostengono che questa sia stata solo un’operazione di marketing“.
Per poi aggiungere: “La verità è che né Lewis né la Ferrari hanno bisogno di una cosa del genere. Noi siamo chiamati a vincere i Mondiali e fare grandi cose in pista. E se questo avverrà, tutto quello che riguarda ciò che è fuori dai circuiti arriverà di conseguenza. Le possibilità – ha affermato infine – sono illimitate”.
Il bilancio positivo di Hamilton nei test
Intanto Hamilton ha promosso la sua tre giorni a Sakhir (nonostante un bilancio per le rosse in chiaroscuro) a bordo della SF-25, parlando di sensazioni provate tra le migliori negli ultimi quattro anni.
Pur dovendosi adattare ad una nuova monoposto e una diversa power unit e settaggio, il britannico ha lodato gli aspetti tecnici della sua vettura, anche se ha ammesso che c’è ancora da lavorare sul suo stile di guida e sul suo approccio. E anche messo in guardia sul fatto che, dall’alto della sua esperienza, difficilmente ci si può affidare alla cartina tornasole delle prime sensazioni, anche se sono state positive.