Nel GP d’Ungheria è successo la qualunque, tra tensioni in pista, ordini di scuderia, isterie e una battaglia sul filo della gestione delle gomme. Dietro al trionfo di un lucidissimo Oscar Piastri (anche se su gentile concessione del compagno di squadra di McLaren Lando Norris, che si è comportato non da pilota cinico ma da gentleman quale è) si è consumata una gara che ci ha regalato quello spettacolo che per qualche stagione ha latitato in F1, anestetizzata dal dominio Red Bull con Max Verstappen. E, a proposito di quest’ultimo, il pilota olandese ha vissuto una domenica che definire nervosa è voler adoperare un eufemismo.
- F1, GP Ungheria: nervi tesi tra Verstappen e Red Bull
- La minaccia di Verstappen e la strigliata alla squadra per la strategia
- Il contatto con Hamilton. Lambiase: "Max non essere infantile"
- Verstappen: "Se non va bene il mio modo di fare potete andare a quel paese"
F1, GP Ungheria: nervi tesi tra Verstappen e Red Bull
Su una RB20 che presentava un pacchetto importante di aggiornamenti il campione regnante ha dovuto invece fare i conti con la frustrazione, scaturita dal fatto che le novità non gli hanno dato le risposte che cercava. Questo si è visto già nella fase di qualifica di ieri, ma i nodi sono venuti al pettine oggi. Tuttavia ciò che ha fatto infuriare l’ombroso Verstappen, più che la vettura, è stato il team, nel senso che lungo la settantina di giri all’Hungaroring il pilota ha letteralmente litigato in più di un’occasione con il muretto via team radio.
Già al semaforo verde si è consumato lo psicodramma: Norris alla partenza non scatta al meglio, ritrovandosi all’interno Piastri e all’esterno l'(ex?) amico Verstappen. Mentre l’australiano va in testa, l’olandese allarga la traiettoria dopo un contatto con il britannico. Come risulta dalle comunicazioni via radio, secondo Norris Verstappen ha messo in scena una manovra al limite per percorrere la via di fuga e realizzare il sorpasso. Secondo invece il pilota Red Bull è stato il rivale di McLaren a spingerlo fuori pista.
La minaccia di Verstappen e la strigliata alla squadra per la strategia
Intanto però il muretto del suo team gli comunica di restituire la posizione e non rischiare una eventuale penalità. Verstappen obbedisce ma senza alcun entusiasmo, sbottando: “Ok, quindi da adesso si può spingere la gente fuori pista? Allora dite alla FIA che guideremo così da questo momento in avanti“. Dimenticandosi però dei fatti del GP d’Austria di qualche settimana fa, con l’olandese che allora spinse fuori Norris.
Ma l’isteria di Verstappen non si è fermata qui. Un’altra esplosione di rabbia nei confronti del team si è avuta all’altezza della seconda sosta, mentre l’olandese era impegnato nella lotta per la conquista del podio con Lewis Hamilton e Charles Leclerc, entrambi richiamati ai box prima di lui per provare l’undercut. Cosa che è riuscita, e così il campione di Red Bull ha sferzato la squadra: “Incredibile come ci siamo fatti fregare e fott… completamente la mia gara”.
Una volta fermatosi per cambiare la gomma e montare quella nuova, Verstappen ha poi risposto per le rime al suo ingegnere di riferimento Gianpiero Lambiase: “Siete voi ad avermi dato questa mer… di strategia, ok? Io sto provando a salvare il salvabile!”.
Il contatto con Hamilton. Lambiase: “Max non essere infantile”
Ancora, il contatto con Hamilton nel giro 63 ha ulteriormente infiammato gli animi. Per la cronaca, Verstappen in curva 1 ha provato a superare la sua storica nemesi, ma attivando il DRS ha poi tardato la frenata bloccando tutte le ruote ed impattando con il posteriore sinistro della RB20 l’anteriore destro della Mercedes del rivale. La vettura Red Bull ha impennato librandosi in aria per poi atterrare, ma per entrambi non ci sono state altre conseguenze. A parte un Verstappen finito quinto mentre Hamilton è riuscito a conquistare il podio dietro ai McLaren.
Qui Lambiase ha strigliato il suo pilota, che lamentava un movimento in frenata del britannico: “Non mi infilerò in una battaglia radio con gli altri team Max. Lasciamo che i commissari facciano il proprio lavoro. Lamentarsi in radio è roba da bambini“. Poi, ricordando all’olandese il fatto che il delegato medico della FIA avrebbe potuto controllarlo al parco chiuso visto il volo con la RB20, l’ingegnere si è sentito rispondere: “Che venga mandato dai commissari così controlla loro. Io sto assolutamente bene”.
Verstappen: “Se non va bene il mio modo di fare potete andare a quel paese”
Successivamente, come riporta Autosport Verstappen ha rimandato al mittente eventuali accuse di una certa protervia confrontandosi con il team: “Non comprendo perché non possa essere diretto via radio. Se a qualcuno non va bene se ne può andare affan...”. Meglio chiuderla qui.