È cresciuto nell’Atletico Madrid, un niño con l’acne affamato di gol. È diventato uno dei più grandi bomber del mondo con la maglia del Liverpool, ha giocato con Chelsea e Milan, per poi tornare tra i Colchoneros e chiudere in Giappone con il Sagan Tosu. Ora, nuovamente nella capitale, in altra veste. Fernando Torres è a casa.
Chiusa la carriera da giocatore, Torres è infatti tornato all’Atletico Madrid per allenare i giovani della Juvenil A. Dopo l’ufficialità arrivata domenica, lo spagnolo ha effettuato il primo allenamento nella giornata di lunedì, ricordando ancora una volta tutto il suo amore per la maglia biancorossa.
38 anni di vita, quasi la metà passata all’Atletico Madrid:
“Orgoglioso e felice di tornare a casa. È tempo di affrontare una sfida entusiasmante e lo facciamo con l’intenzione di continuare a servire il nostro Atletico”
Tecnico dell’Under 19, Torres, che nell’ultimo biennio è diventato irriconoscibile rispetto a quando giocava, in virtù di una potenza fisica mai vista prima, spera di poter fare il salto tra i grandi il prima possibile. Magari, in futuro, come sostituto di Simeone, da cui è stato allenato tra il 2015 e il 2018.
Insieme a connazionali come Mata, Torres è uno dei pochi giocatori nel nuovo millennio ad aver vinto tutti i maggiori trofei continentali e mondiali: l’Europeo e i Mondiali con la Spagna, ma anche la Champions e l’Europa League a livello di club, senza dimenticare la FA Cup. Nel suo palmares manca però il titolo nazionale, mai raggiunto in Serie A, Premier, Liga o J-League.