Non usa parole dure, per ora, ma Giancarlo Abete tra le righe sembra preparare il terreno per provare a sfidare Gabriele Gravina per la carica di presidente della Figc. Sfida che dovrà avvenire il prossimo 4 novembre, data scelta dal numero uno della Federcalcio per le elezioni: una decisione che Abete oggi ha criticato apertamente.
- Figc, la critica di Abete a Gravina in radio
- Figc, Abete attacca la scelta di Gravina del 4 novembre
- Abete risponde ai critici sulla candidatura
- Abete sull’eliminazione dell’Italia a Euro2024
Figc, la critica di Abete a Gravina in radio
Non parla di una propria possibile candidatura a presidente della Figc, ma Giancarlo Abete sferra il primo seppur moderato attacco a Gabriele Gravina, suo ipotetico avversario nella sfida al ruolo di presidente della Federcalcio. Intervistato nel corso de “La Politica nel pallone” di Rai GR Parlamento, il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti ha criticato la data del 4 novembre per l’assemblea elettiva della Figc, scelta dallo stesso Gravina.
Figc, Abete attacca la scelta di Gravina del 4 novembre
“l nostro è un meccanismo elettorale molto complesso che investe una federazione che ha un numero di tesserati che non ha nessun altro – le parole di Abete in radio -. La data del 4 novembre siamo al limite per le procedure di voto”. Secondo Abete, la scelta di Gravina mette in difficoltà le leghe che compongono la Figc, a partire dalla sua Lega Nazionale Dilettanti. “Noi come LND dobbiamo prima rinnovare tutti e 20 i comitati regionali, la divisione calcio a 5 e i dipartimenti, abbiamo dei tempi tecnici con candidature che devono essere presentate 40 giorni prima – ha spiegato Abete -. Ci sono delle federazioni che hanno tempistiche più celeri in generale ma non c’è stato un utilizzo improprio del tempo, sono questi i tempi minimi per una struttura come la Figc e nel rispetto dello statuto”.
Abete risponde ai critici sulla candidatura
Abete respinge poi al mittente le critiche di chi, parlando di un suo ritorno ai vertici della Figc, aveva parlato di “vecchio che avanza”. “Siamo in un sistema liberale, dobbiamo rispettare tutte le posizioni, si gradisce di meno la scortesia ma ognuno ragiona con la sua testa e la sua penna, ma siamo in democrazia – il commento di Abete -. Gli aventi diritto, in generale, hanno la titolarità di individuare le persone che le guidano. Vale nel Paese e in qualsiasi ambito. Non si può dire che la federazione sia una casa chiusa perché a livello di dilettanti ha 1 milione e 120 mila tesserati e ha un meccanismo che consente a tutti perlomeno di proporsi ed esprimere delle posizioni perché nessuno può pensare che gli venga consegnato uno scettro”.
Abete sull’eliminazione dell’Italia a Euro2024
Nel corso della sua chiacchierata Abete ha commentato anche amaramente l’eliminazione dell’Italia da Euro2024. “È stata dolorosa anche per la prestazione negativa – le sue parole – . Ci aspettavamo di andare avanti, invece la Svizzera ha vinto con merito. Dopo l’eliminazione non manca mai un momento di riflessione, che vale per tutti e investe il calcio italiano”. Parole che possono essere lette anche come un invito a Gravina a farsi da parte.