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Francesco Totti e l'ombra buona di suo padre Enzo, lo sceriffo

L'ex capitano della Roma e indimenticabile numero 10, Francesco Totti, ha perso suo padre Lorenzo a causa del Covid. Lo sceriffo, come lo chiamavano, aveva 76 anni ed era ricoverato allo Spallanzani

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Forse l’unica frase che Francesco Totti ha mai pronunciato in merito ai modi e al temperamento di suo padre Enzo, riguarda proprio quel talento purissimo, assoluto che ha coltivato con un pallone tra i piedi quando ha iniziato e viveva a Porta Metronia. Enzo, detto lo sceriffo, ripeteva a quel figlio, simbolo di un “romanismo” poco incline ai compromessi, che Riccardo “era meglio di te”.

Papà Enzo il primo a credere nel talento di Francesco Totti, ma a modo suo

E si riferiva al calcio. E a un figlio, il primogenito, che di carriera nel mondo del calcio ne ha fatta una diversa. Della famiglia Totti e di Lorenzo, Enzo, non si conosce poi molto nonostante Francesco sia stato una maglia, un simbolo, un gladiatore sul campo e abbia indossato solo una maglia – quella giallorossa – nel convincimento profondo che il suo posto fosse lì, a prescindere. Un eroe romantico, schivo e riservato.

Enzo Totti, detto lo sceriffo

Così di questo dolore non ha ancora parlato, né forse lo farà nei modi e nei tempi che ci aspettiamo perché Totti è un uomo di gesti, di atti, più che di parole. E’ questa la sua irripetibilità, in questi strani giorni. Non si perde nelle frasi di circostanza, come amava poi descrivere suo padre. Che c’era sempre, che c’è sempre stato quando c’era da portarlo agli allenamenti, da guidarlo e da risolvere certi problemi da cui il soprannome (cosa romana, davvero) con cui si alludeva al suo desiderio di tenere tutto sotto controllo.

Non aveva mai fatto mancare nulla alla sua famiglia e aveva continuato a vivere secondo uno stile suo, quasi anonimo e nella migliore delle interpretazioni possibili, normale. L’unico vezzo, forse, il trasferimento in una villa all’Axa, poco distante da Trigoria per avvicinarsi ai campi di allenamento e per riservarsi una certa comodità rimanendo comunque vicini ai figli. Di Enzo e Fiorella, genitori di Totti, le foto sono rare, quasi preziose per quanto schivassero le implicazioni legate a una fama indiretta.

Enzo Totti scomparso a 76 anni allo Spallanzani

E così – con la medesima discrezione – in una mattina di ottobre, al Lazzaro Spallanzani di Roma (divenuto ospedale noto in questi tempi di Covid) si è congedato Enzo Totti, 76 anni e un infarto alle spalle e un presente di lotta e lotta durissima contro questo male terribile.

All’Olimpico si vedeva poco, pochissimo ultimamente per non dire che non si vedeva più dopo l’addio straziante alla Roma di Francesco Totti. Il loro era un team grandioso, intrecciato e incastrato bene oltre che una famiglia. Celebri, ma mai in cerca di visibilità nonostante anche la presenza della nuora Ilary Blasi e l’attenzione crescente nei riguardi di Cristian, astro nascente delle giovanili romaniste.

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