La Germania lascerà Adidas per passare a Nike a partire dal 2027. Una scelta che fa discutere quella della Federcalcio tedesca, che interromperà una partnership che durava da oltre 70 anni. Una decisione che ha scatenato non poche polemiche, con l’azienda tedesca che si è detta sorpresa per l’inatteso passaggio di testimone, peraltro a poche settimane da Euro 2024. Saranno le ultime stagioni targate Adidas per la nazionale teutonica, che al prossimo Europeo giocherà in casa e presenterà una maglia rosa che ha già alzato un gran polverone in patria.
- Germania, storico passaggio da Adidas a Nike
- Adidas, polemica con la Federcalcio tedesca
- La Germania vestirà Nike: Blask risponde ad Adidas
- L'Adidas ha bloccato la vendita della maglia numero 44 della Germania: il motivo
Germania, storico passaggio da Adidas a Nike
La Germania cambia. Dal 2027, la nazionale tedesca vestirà Nike, abbandonando Adidas dopo più di 70 anni. Nel mezzo, quattro Mondiali e tre Europei vinti, senza dimenticare i prossimi Euro 2024 e il Campionato del Mondo che si disputerà nel 2026 in America, Canada e Messico. Un Mondiale che rappresenterà anche l’ultima tappa di un percorso che ha visto sempre viaggiare a braccetto Germania e il brand delle tre strisce. Il passaggio dall’azienda tedesca alla concorrente americana non poteva non destare scalpore, considerando la straordinaria “fedeltà” dimostrata dalla Federcalcio in questi decenni.
Nel 2026, però, sarà tempo di saluti. Il presidente della Federazione tedesca, Bernd Neuendorf, ha già avuto modo di ringraziare pubblicamente Adidas, che finora garantiva 50 milioni all’anno. Nuovo accordo con Nike, che alzerà inevitabilmente l’asticella: “Fino al 2026 faremo di tutto per il successo reciproco per il quale sia noi sia l’Adidas ci impegniamo da anni – ha ribadito il numero uno della Federcalcio -. Al nostro sponsor tecnico storico, che ci accompagna da più di sette decenni, dobbiamo tantissimo. Siamo contenti della nuova collaborazione. Siamo anche fieri della fiducia che la Nike ci ha concesso”.
Adidas, polemica con la Federcalcio tedesca
Non sembrano averla presa bene i vertici di Adidas, spiazzati dalla decisione della Federcalcio tedesca, che ha scelto di chiudere una partnership diventata iconica con il passare degli anni: “Il nostro contratto con la Federazione tedesca scade nel 2026 – ha confermato Oliver Bruggen, portavoce di Adidas, ai microfoni di Sky Deutschland -. Solo oggi siamo stati informati che a partire dal 2027 la Dfb avrà un nuovo sponsor tecnico”, ha sottolineato con un pizzico di amarezza.
La Germania vestirà Nike: Blask risponde ad Adidas
Una svolta epocale. Tutte le nazionali tedesche, dalla maggiore alle selezioni giovanili, vestiranno Nike almeno fino al 2034. Un cambio di rotta che non è andato giù ad Adidas, per ovvi motivi, ma i vertici della Federcalcio hanno spiegato ciò che ha portato alla separazione e alla nuova assegnazione: “La futura partnership consentirà alla Dfb di continuare a svolgere compiti chiave nel prossimo decennio in vista dello sviluppo globale del calcio in Germania”, ha sottolineato il numero uno della federazione, Bernd Neuendorf. “L’assegnazione al futuro partner fornitore, Nike, è il risultato di una gara d’appalto trasparente e non discriminatoria”, ha precisato Holger Blask, presidente del CDA della Dfb.
L’Adidas ha bloccato la vendita della maglia numero 44 della Germania: il motivo
Il rapporto tra l’Adidas e la Federazione è stato “macchiato” anche dallo strano caso della maglia numero 44. A far discutere è la somiglianza tra il font della scritta del numero e il simbolo delle SS. Una scelta definita “molto discutibile” dallo storico Michael König, il primo a sollevare il problema sui social. Da qui, lo sciame mediatico e le polemiche sui vari canali dell’Adidas, presi d’assalto dagli utenti.
Adidas è stata così costretta a bloccare la vendita della casacca numero 44, per spegnere le polemiche. Andando sul sito della Federcalcio tedesca o dell’Adidas, infatti, non è possibile acquistarla perché “non soddisfa le linee guida sulla personalizzazione”. Allo stesso tempo, Adidas si è difesa sottolineando come non fosse “assolutamente intenzionale”.