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Giro d'Italia, scintille tra la Soudal-Quick Step e la 'Gazzetta dello Sport'

Il ds Lefevere respinge le accuse e contrattacca: "In Italia devono ringraziare Remco per essere venuto al Giro e lo accusano di essere scappato".

17-05-2023 19:01

Giro d'Italia, scintille tra la Soudal-Quick Step e la 'Gazzetta dello Sport' Fonte: Getty Images

E’ come fosse tracimato da qualche cosa di sotteso lo scontro che sta elevando sempre più i toni tra la Soudal-Quick Step, la formazione del campione iridato Remco Evenepoel, e il Giro d’Italia, nella fattispecie la ‘Gazzetta dello Sport’ che ha accusato di ‘fuga’ la Maglia Rosa.

Queste erano difatti state le parole di Pier Bergonzi: “Che il Giro d’Italia perda la sua Maglia Rosa per Covid è difficile da spiegare. Nel momento in cui il mondo dichiara che siamo usciti dalla pandemia e declassa il Covid a semplice influenza, il ciclismo è l’unico sport che lo cerca ancora e lo sbandiera? .. La verità è che nessun regolamento né internazionale né nazionale lo impone e che i ritiri di sei corridori, tra i quali Filippo Ganna e Remco Evenepoel, sono state scelte deliberate delle rispettive squadre .. Se un corridore sta male e non può proseguire la corsa non ha altra strada. Ma non è più il Covid l’ombrello sotto al quale coprirsi, Remco Evenepoel ha scelto di lasciare il Giro perché si è reso conto di non essere più nella condizione psichica e soprattutto fisica per vincere il Giro d’Italia. E il fiammingo ha una personalità grande quanto il suo talento. Diciamo che avrebbe fatto fatica ad accettare una sconfitta e ha preferito lasciare la corsa in maglia rosa, con due successi nelle due crono disputate. Ma se il campione e i suoi problemi fisici meritano rispetto, crediamo che anche il Giro d’Italia e la maglia rosa, uno dei simboli più iconici del ciclismo, avrebbero meritato più rispetto. Remco è il campione del mondo ed era il corridore faro della nostra corsa. Lui porta sulle spalle una grande responsabilità. Al suo posto avremmo quantomeno avvertito gli organizzatori domenica sera”.

Non si è fatta attendere la risposta piccata di Patrick Lefevere, ‘timoniere’ della Soudal Quick-Step intervistato da ‘Het Nieuwsblad’: “Hanno superato il limite, dovrei denunciarli per diffamazione. Il padre di Remco era arrabbiato: come è possibile accusare qualcuno che ha il Covid-19 di essere fuggito dal Giro? Remco non è fuggito: non ha lasciato l’albergo fino alle 9:30 di lunedì. Nel frattempo ho parlato con lui tramite Whatsapp, è ancora positivo e ha ancora i sintomi. Apparentemente ci sono ancora corridori contagiati al Giro che continuano a correre, ma questa è una loro scelta. Forse l’unico errore che abbiamo commesso è stato quello di non avvisare gli organizzatori, ma loro non possono usare questo fatto per accusare Evenepoel. In Italia devono essere grati a Remco per essere venuto al Giro, invece sparano contro di lui. L’anno scorso abbiamo avuto diversi caso di Covid-19 nella nostra squadra, Tim Declerq è finito addirittura in ospedale con una pericardite, non gioco con la vita di un ragazzo di 23 anni”.

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