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Tour de France, Evenepoel imbattibile a cronometro: Pogaca si prende la gialla, disastro Vingegaard. Applausi per Affini

Il campione del mondo e olimpico belga conquista come da pronostico la crono nella quinta tappa del Tour: secondo Pogacar, terzo posto per Edoardo Affini. Male Vingegaard

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Tutto come da pronostico o quasi. Remco Evenepoel dimostra di non avere rivali a cronometro e conquista la prima prova “in solitaria” battendo Pogacar e Affini con lo sloveno che conquista la maglia gialla.

Treno Evenepoel, Pogacar resiste

Il grande favorito di giornata era Remco Evenepoel e alla fine è andato tutto secondo i piani. Il belga conquista la vittoria di tappa e il secondo posto nella classifica generale ma la sensazione è che se Pogacar (oggi secondo a 16 secondi) va così forte anche in una prova che non è esattamente la sua preferite, vuol dire che la battaglia per il Tour de France si fa ancora più complicata. E a rendere forse anche più semplici i piani dello sloveno ci pensa anche una prova decisamente sottotono di Jonas Vingegaard che sembra aver pagato gli sforzi dei primi giorni di gara e rimedia oltre 1”21 da Evenepoel e poco più di un minuto da Pogacar scivolando addirittura al quarto posto in classifica generale e scavalcato anche dal francese Vaquelin.

Affini da applausi

Doveva essere il giorno di Filippo Ganna alla vigilia del Tour, dopo le speranze per Milan, l’Italia poteva provare a rompere il digiuno con Filippo ma una caduta al primo giorno di corsa ha già chiuso tutti i possibili scenari. Ma l’Italia brilla a Caen grazie a Edoardo Affini che si dimostra un grandissimo cronoman. Il mantovano accarezza a lungo la possibilità di conquistare la vittoria di tappa ma quando Evenepoel e Pogacar innestano le marce alte non c’è più nulla da fare. Alla fine arriva un terzo posto comunque molto positivo per lui.

Pogacar: il caso del body “a pois”

Negli ultimi giorni la UAE Emirates ha attuato una stratega particolare, che qualcuno ha definito a perdere. L’obiettivo era quello di riuscire a sfilare dalle spalle di Tadej Pogacar la maglia di miglior scalatore, la leggendaria maglia a pois. Una strategia attuata con un doppio significato: evitare allo sloveno di dover passare un’ora in più nel corso delle premiazioni e quindi tornare prima in albergo a riposare, ma c’è anche un secondo caso. Lo sloveno infatti voleva arrivare alla crono indossando il body della sua squadra, progettato su precise specifiche del campione in termini di misura e materiali per riuscire ad avere la migliore performance possibile.

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