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Tour de France, Milan rompe il digiuno dell’Italia: 113 tappe dopo Nibali il tricolore torna a sventolare. L’incubo è finito

Dopo 2177 giorni l’Italia torna a conquistare una tappa al Tour de France grazie alla volata regale di Jonathan Milan che sbaraglia la concorrenza. Anche Van Aert si deve inchinare

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La vittoria torna in Italia: Jonathan Milan rompe il digiuno che durava da 113 tappe e torna a far sventolare la bandiera tricolore dal Tour de France. A Laval Espace Mayenne si interrompe un incubo. 2177 giorni senza una vittoria di tappa: un lunghissimo digiuno per l’Italia, una vera e propria maledizione che sembrava dovesse continuare anche in questa edizione cominciata senza dubbio con un po’ di sfortuna per i colori azzurri.

La volata di Milan

Milan si fa vedere subito nella prima parte di gara quando va a conquistare punti al traguardo intermedio per coltivare anche il sogno della maglia verde. E’ una giornata senza dubbio tranquilla, l’unica fuga di giornata supera a malapena il minuto di vantaggio. Il gruppo controlla facendo capire che la frazione si chiuderà all’insegna dei velocisti. Stavolta la Lidl-Trek fa un lavoro perfetto, Consonni porta Milan nelle primissime posizione all’ultimo chilometro. Poi tocca al Toro di Buja fare il resto, salta di ruota in ruota fino a quando a 200 metri dal traguardo inserisce il turbo e nessuno riesce e tenergli testa con Wout Van Aert che chiude secondo.

L’ultimo successo di Nibali

L’ultima vittoria italiana al Tour data risale al 2019 in un’edizione che è stata leggendaria per i colori tricolori. A conquistare quel successo il 27 luglio fu Vincenzo Nibali, che rimane anche l’ultimo italiano ad aver vinto la classifica generale della corsa francese nel 2014.

Evenepoel: il futuro alla Red Bull?

Tappa interlocutoria quella che va da Saint-Menn-Le-Grand a Laval Espace Mayenne, tutta dedicata agli uomini veloci. Una frazione che arriva due tappe molto dure e in vista di quelle che saranno le tappe più dure di tutta la corsa che vedranno la battaglia tra i big per la classifica generale. E dunque in una tappa un po’ più “rilassante” c’è anche l’occasione per fare un po’ di ciclismo-mercato con la voce di un passaggio di Remco Evenepoel alla Red Bull-Hansgrohe. Da una parte il ciclista non può essere completamente soddisfatto di quanto fatto dalla sua Soudal-Quick Step, dall’altra la squadra maschile che sta cercando un successore a Primoz Roglic, con lo sloveno che doveva essere l’uomo dei grandi giri e invece ha finito per andare a sbattere contro Pogacar e contro un po’ di sfortuna.

Almeida prova a resistere: preoccupazione per Pogacar

Nella tappa di ieri è arrivato anche un duro colpo per la UAE, la formazione degli Emirati Arabi ha infatti visto la caduta di Joao Almeida, uno degli uomini cardine per Tadej Pogacar in vista delle grandi montagne. Un incidente che ha visto il portoghese uscire molto malridotto ma Almeida ha deciso comunque di partire nella tappa odierna. I ritmi più lenti nelle tappe dedicate ai velocisti permetteranno allo scudiero del vincitore della scorsa edizione, di provare a vedere se ci sono gli estremi per resistere al dolore e continuare il suo Tour.

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