Guerra Ucraina: Roberto De Zerbi e lo staff finalmente in Italia

Ruolo importante quello del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, che ha seguito personalmente la vicenda che ha portato De Zerbi e i suoi lontano dall'Ucraina

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Sono le 21:29 di domenica 27 febbraio quando l’ANSA lancia la notizia che annuncia il trasferimento in un non precisato luogo sicuro dell’allenatore Roberto De Zerbi e gli otto componenti italiani del suo staff, rimasti a Kiev fino alla tarda serata.

Con lui, l’allenatore in seconda Davide Possanzini, i collaboratori Michele Cavalli e Giorgio Bianchi, i preparatori atletici Vincenzo TeresaMarcattilio Marcattilli, Agostino Tibaudi oltre che dal direttore sportivo Carlo Nicolini. Lunedì pomeriggio, la conferma che l’allenatore dello Shaktar Donetsk e i suoi sono in Italia, come affermato dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina.

De Zerbi e il suo staff in Italia: la conferma del presidente della Figc, Gabriele Gravina

“E’ la notizia che tutti aspettavamo e che ci riempie di gioia – ha commentato il presidente della Figc, Gabriele Gravina – dallo scoppio della guerra in Ucraina sono stato in costante contatto con De Zerbi e gli altri italiani dello Shakhtar Donetsk per rassicurarli e coordinare la loro evacuazione”.

Il rientro di De Zerbi da Kiev, come anticipato dall’ANSA domenica, era stata messo a punto col supporto dell’Uefa.

Si è trattato, ha detto Gravina di “un’operazione complessa che non si sarebbe potuta realizzare senza il supporto fondamentale della Uefa, nella persona del suo presidente Alexander Ceferin, che in queste ore si è speso incondizionatamente per garantire sicurezza ai componenti della famiglia calcistica internazionale in grave pericolo a causa della guerra”.

La Figc ha assunto da subito una posizione di condanna del conflitto, disponendo un ritardo di 5′ di tutte le gare del fine settimana come messaggio di pace e appoggiando la Uefa nel condannare l’invasione russa già nell’Esecutivo di venerdì scorso. “Il calcio italiano è unito, così come tutta l’Europa calcistica, nel manifestare concreta solidarietà al popolo ucraino”, ha aggiunto Gravina.

Guerra Ucraina: Roberto De Zerbi e lo staff partiti da Kiev

L’annuncio è giunto dopo giorni di ansiosa attesa, da parte del tecnico e dei suoi più stretti collaboratori sorpresi dall’inizio del conflitto Ucraina-Russia, che sta colpendo duramente Kiev, dove De Zerbi e i suoi si erano rintanati in un albergo confidenti in una soluzione diplomatica che si è appresa raggiunta proprio nella serata di domenica e in cui avrebbe avuto un ruolo attivo il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.

L’allenatore dello Shakhtar Donetsk e i componenti italiani della squadra ucraina erano barricati all’interno di un hotel della capitale ucraina e avevano deciso di lasciare il Paese solo una volta che i calciatori stranieri del club fossero riusciti a mettersi in salvo, circostanza verificatesi poche ore prima dell’inizio del loro viaggio verso un luogo che l’agenzia ANSA definisce come “sicuro”, ma su cui nella serata di domenica non è stato aggiunto altro per evidenti ragioni di sicurezza.

Lunedì mattina, la stessa agenzia ha poi aggiunto dettagli: De Zerbi e i suoi sono arrivati nella notte in Romania, in un posto ritenuto riparato e da lì hanno preso un volo alla volta dell’Italia.

Guerra Ucraina, la testimonianza di De Zerbi da Kiev

A testimoniare le condizioni gravemente incerte su quanto loro stesse accadendo era stato lo stesso tecnico in differenti dichiarazioni, rilasciate nei giorni scorsi alle agenzie ANSA e Italpress, in cui aveva tratteggiato lo stato di profonda incertezza e la posizione forte assunta per sensibilizzare le autorità internazionali sulla sorte dei giocatori del club.

Il dramma di Junior Moraes e dei calciatori stranieri in Ucraina

Nel corso di questi drammatici, assurdi giorni di guerra, le testimonianze sui social di Junior Moraes, attaccante brasiliano naturalizzato ucraino, avevano mostrato non solo l’appello congiunto dei brasiliani presenti nel Paese, ma lo stato di profondo sconforto e incertezza per le loro famiglie.

Immagini di preghiera, bambini spaventati e stretti attorno ai genitori, i rumori dei bombardamenti e una descrizione disperata e inimmaginabile nel 2022 sono passate attraverso il canale ufficiale di questo giocatore che più di ogni altro Andrey Shevshenko aveva voluto in Nazionale, quando era ct.

Paulo Fonseca ha lasciato l’Ucraina

Anche Paulo Fonseca, ex allenatore della Roma rimasto in Ucraina con la sua famiglia, è riuscito in queste ore a mettere in salvo sé e i suoi cari: il tecnico portoghese è riuscito a lasciare il Paese dopo oltre 30 ore di viaggio in pullman, insieme con la moglie e i figli e raggiungere la Romania che, insieme alla Polonia, si è preparata ad allestire i campi di accoglienza destinati ai profughi in arrivo dalla vicina Ucraina.

Il tecnico portoghese è riuscito a lasciare il Paese, dopo aver mobilitato la Comunità internazionale e sensibilizzato l’opinione pubblica internazionale con i suoi video postati sui social, grazie al supporto della Federazione lusitana.

Guerra Ucraina: Roberto De Zerbi e lo staff finalmente in Italia Fonte: ANSA

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