Forza Sarri, forza Higuain. Sta diventando la Juventus la prima tifosa del Chelsea. Non per particolari simpatie nei confronti dei Blues ma perchè un eventuale fallimento e l’esclusione dalla zona-Champions avrebbero conseguenze pesanti anche per il mondo bianconero. In ballo c’è la posizione di Higuain, con i londinesi che a gennaio hanno rilevato dal Milan il prestito del Pipita. I rossoneri si sono tolti uno stipendio grosso e un bel peso dallo stomaco (visto che hanno trovato in Piatek un erede più che degno, a costi assai inferiori) mentre il cerino è rimasto in mano a Chelsea e Juventus. Il sempre più probabile addio di Sarri, primo sponsor dell’argentino, e il blocco-mercato imposto dalla Fifa rendono sempre più credibile lo scenario di un rientro alla base di Higuain.
LE OPZIONI – I Blues possono sì rinnovare il prestito fino a giugno 2020 pagando 18 milioni o riscattarne il cartellino sborsandone 36, ma entrambe le ipotesi sono poco quotate. In Premier Higuain sta deludendo: il suo gioco mal si adatta al calcio inglese e le condizioni fisiche non ottimali stanno facendo il resto. Tutto lascia pensare che il futuro del Pipita sia un ritorno alla base, a Torino. Impensabile che la Juve decida però di re-inserirlo in rosa. Ragioni tattiche e logistiche escludono un Higuain-bis visti anche i pessimi rapporti che esistono ora tra le parti. Il Pipita pertanto verrà rimesso sul mercato ma il prezzo del suo cartellino è crollato.
IL PREZZO – La Juve lo pagò 90 milioni dal Napoli, il Milan lo prese pagandolo 18 milioni per il prestito annuale più diritto di riscatto fissato a 36 (i rossoneri tra prestito e ingaggio- 4,7 milioni netti per metà stipendio, fino a gennaio – lo hanno pagato in tutto 13,7 milioni di euro, praticamente 600mila euro a partita giocata e 1,7 milioni a gol segnato, 81mila euro al giorno per i 168 i giorni trascorsi a Milanello,, 2,28 milioni di euro al mese. ) ma oggi chi volesse prenderlo a giugno potrebbe pagarlo meno della metà di quanto spesero i bianconeri nel 2016.