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I migliori rigoristi della storia del calcio

Scopriamo insieme quali sono i più infallibili calciatori dal dischetto, gli specialisti che sono entrati nel record per la loro freddezza dal dischetto

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Tra i momenti capaci di regalare il più alto senso di tensione nel corso di una partita, la battuta di un calcio di rigore racchiude l’essenza stessa di questo sport. Un duello uno contro uno tra chi calcia e chi è chiamato a difendere la propria porta, una situazione senza via di scampo, gioco di nervi, tattica, fortuna, strategia, furbizia e bravura, nonché la più ghiotta occasione per trovare il gol. Dentro un semplice tiro a undici metri dalla linea di porta è racchiuso un mondo infinito di possibilità ed emozioni.

L’essenza del calcio di rigore

Per tutti questi motivi, la battuta di un calcio di rigore non è certamente cosa da poco, né tantomeno nelle corde di tutti. Ecco perché, in ogni squadra c’è praticamente sempre una ben chiara gerarchia degli incaricati a calciare dagli undici metri. Tocca allo specialista prendersi l’onere di presentarsi sul dischetto e provare fare suo il duello con l’estremo difensore e la tensione.

“I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli”, disse una volta un certo Diego Armando Maradona onorando al meglio il coraggio di chi decide di prendersi il peso del momento e presentarsi su quel fatale dischetto disegnato dal gesso al centro dell’area di rigore. Un rigore, infatti, si può segnare, ma anche mancare, e non sempre c’entra la bravura del portiere.

La pressione, l’importanza quasi solenne e l’emotività del momento, vissuto in una religiosa solitudine, che fa sentire su di sé il peso retto da Atlante sulle proprie spalle, giocano un ruolo fondamentale, arrivando in molti casi a indurre all’errore, per un calcio impreciso che si spegne sul fondo o, clamorosamente, sul palo. In tal senso, la migliore definizione di un calcio di rigore l’ha data il giornalista brasiliano Armando Nogueira, che li descrive come una:

Sentenza di morte nella quale il carnefice può diventare vittima.

Fonte: ANSA

Vujadin Boškov, celebre per la frase: “Rigore è quando arbitro fischia”

Storia del calcio di rigore

“Rigore è quando arbitro fischia” amava ripetere un filosofo del pallone come Vujadin Boškov. Il primo calcio di rigore venne calciato nel 1891, con l’IFAB che accolse e approvò la proposta del portiere William McCrum e lo introdusse nel regolamento del gioco del pallone.

Era il 14 settembre 1891 e Joseph Health trasforma dagli undici metri il primo rigore della storia del calcio. A farne le spese, il portiere dell’Accrington Stanley, che quel giorno incassò ben cinque reti nella sfida del campionato inglese contro il Wolverhampton Wanderers di Health. Che cosa aveva indotto l’arbitro a concedere la massima punizione originale? Un fallo di mano in area.

Nel 1929, il regolamento relativo ai calci di rigore impose ai portieri di dovere restare fermi con i piedi sulla linea di porta fino a che il pallone non fosse stato calciato. Occorre, però, attendere fino agli anni ’80 per veder introdotta la regola che permette di ritenere valida la marcatura dal dischetto allo scadere di un dei tempi regolamentari o supplementari, anche in quei casi in cui il pallone, prima di varcare la linea di porta, colpisce il portiere, un palo, la traversa o più di essi.

Nel 2003, viene deciso che la squadra vincitrice del sorteggio per i tiri di rigore abbia diritto di scegliere se calciare per prima o per seconda. Altri sette anni e il regolamento introduce la trattazione sulle fine al momento del rigore, permesse a meno che il calciatore incaricato a tirare non arresti la propria corsa.

Come si calcia un rigore

Prendendo il regolamento ufficiale rilasciato dall’IFAB, il calcio di rigore è classificato come “un modo per riprendere il gioco”, assegnato contro la squadra che commette un fallo punibile con un calcio di punizione diretta all’interno della propria area di rigore.

Una volta concessa la massima punizione, la sfera deve essere posizionata su un punto preciso all’interno dell’area di rigore: il dischetto. Posto in posizione centrale a undici metri dalla linea di porta, da questo cerchio in polvere di gesso sarà chiamato a calciare il tiratore, da identificare chiaramente prima dell’esecuzione. Dal momento del fischio dell’arbitro il giocatore può calciare.

Una volta effettuato il tiro, il rigorista non può toccare due volte il pallone prima che questo non sia stato toccato da un altro calciatore. Questo anche in caso la sfera, toccando il palo o la traversa, dovesse ritornare nella sua disponibilità. Solo quando è il portiere a respingere, ci sia ancora tempo da giocare e non si tratti della lotteria dei rigori, infatti, al rigorista è concesso giocare nuovamente la sfera e, nel caso, siglare un gol.

Fonte: ANSA

Il feeling tra Leo Messi e i calci di rigore non è dei migliori

Negli altri casi, con un secondo tocco del rigorista l’arbitro assegna un calcio di punizione indiretto a favore della squadra avversaria, da battere nel punto del secondo tocco. In casi rarissimi, ma lo ha fatto anche un certo Lionel Messi, un rigore può essere “passato” a un compagno, toccando la sfera per una sua conclusione. L’importante è che il passaggio, seppure dopo un lieve tocco, sia indirizzato verso la porta.

Rigore irregolare?

Ma il momento del calcio di rigore presenta anche un regolamento a sé per quanto riguarda le irregolarità. Prima che il pallone venga calciato, l’ingresso in area e precluso a tutti i calciatori, eccezion fatta per il portiere chiamato a difendere la porta e l’incaricato del tiro. Inoltre, i giocatori devono stare dietro la linea della palla e fuori anche dall’arco disegnato centralmente al limite dall’area. Distinguendo i casi in cui il rigore viene trasformato e quelli in cui viene fallito, le norme fanno ripetere il penalty in caso di:

  • Invasione di un calciatore attaccante (se trasformato),
  • Invasione di un difendente (se sbagliato)
  • Infrazione del portiere difendente, che viene anche ammonito (se sbagliato)

Al contrario, la rete è convalidata quando si trasforma il rigore con:

  • Invasione di un difendente,
  • Infrazione commessa dal portiere difendente

Infine, si riprende il gioco con un calcio di punizione indiretto per la squadra chiamata a difendersi dal rigore se:

  • Invasione di un calciatore attaccante (se sbagliato),
  • Pallone calciato in direzione opposta alla porta,
  • Chi calcia, che viene anche ammonito, effettua una finta non concessa
  • Al posto del rigorista designato calcia un compagno, che viene ammonito

Nella remotissima eventualità che un calcio di rigore colpisca un legno a vada a insaccarsi nella porta di chi ha calciato, dall’altra parte del campo, per il regolamento, l’autogol sarebbe non valido e, quindi da annullare, facendo riprendere il gioco con un calcio d’angolo per la squadra avversaria.

Lo spettacolo della “lotteria”

Dove previsto dal regolamento, per i tornei con fasi a eliminazione diretta, dopo la disputa dei tempi regolamentari, le gare vengono decise ai calci di rigore. Ogni squadra ha a disposizione cinque tentativi, da far calciare a cinque differenti calciatori in sequenza alternata tra le due formazioni. Chi trasforma il maggior numero di penalty, calciati sempre nella stessa porta, si aggiudica l’incontro. La serie può interrompersi prima del decimo calcio di rigore quando una squadra è matematicamente impossibilitata a raggiungere il pareggio.

In caso di ulteriore parità al termine della prima serie di rigori, si procede a oltranza un rigore per squadra, fino a che una delle due compagini non sbaglia e, contestualmente, gli avversari trasformano in rete la propria occasione. Durante la lotteria dei rigori non è possibile segnare dopo la ribattuta del portiere, chi calcia infatti può toccare il pallone una solta volta.

Marco Van Basten rigore Fonte: IMAGO

Marco Van Basten è stato uno dei migliori rigoristi di sempre

I migliori rigoristi di sempre

Per valutare i migliori rigoristi di sempre è necessario tenere conto di due aspetti fondamentali: il numero di rigori calciati in carriera e la percentuale realizzativa. Con 50 trasformazioni su altrettante opportunità, il giocatore albanese, Ledio Pano si prende il primato in solitaria. Incrociando i dati, con il 97,26% di trasformazioni, al secondo posto c’è il messicano Cuauhtémoc Blanco, capace di monetizzare 71 tiri dal dischetto sui 73 calciati. Appena sotto, con il 92,77% delle trasformazioni si piazza Graham Alexander, terzino scozzese non a casa soprannominato The penalty King. Per lui 77 gol su 83 tentativi.

97,95% di trasformazioni, che gli vale il primato in percentuale realizzativa, secondo solo al 100% di Pano ma minor numero di tentativi, per il centrocampista belga Matthew Le Tissier. Vera e propria leggenda del Southampton, ribattezzato “il Dio” Le God dai suoi tifosi, in carriera sbagliò dal dischetto una sola volta, il 24 marzo 1993 contro il Nottingham Forest, facendosi parare un tiro non irresistibile e centrale da Mark Crossley. Il 49 su 50 resta, comunque, impressionante.

Quarta posizione per il cigno di Utrecht, Marco van Basten, capace di gol e giocate spettacolari in campo e freddissimo dal dischetto. Per lui, 51 gol su 54 tentativi, per una percentuale realizzativa del 94,44%, secondo (in compagnia di Mario Maraschi 22/24) solo a Giampaolo Pazzini nella graduatoria riferita alla Serie A. Per il Pazzo (96%) frutto di 25 gol su 24 rigori.

La classifica dei cinque migliori rigoristi della storia del calcio

  1. Ledio Pano
  2. Cuauhtémoc Blanco
  3. Graham Alexander
  4. Matt Le Tissier
  5. Marco van Basten

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