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Ibañez non chiude all'Italia: "Ascolto chi mi chiamerà"

Il difensore brasiliano potrebbe seguire le orme di Toloi: "Mi piacerebbe giocare nel Brasile, ma vedremo cosa succederà".

13-10-2021 08:40

Ibañez non chiude all'Italia: "Ascolto chi mi chiamerà" Fonte: Getty

Complici i problemi fisici di Smalling, José Mourinho ha dovuto fare di necessità virtù per la difesa della sua Roma, aumentando la fiducia nei confronti di Roger Ibañez: l’ex Fluminense lo ha ripagato con il primo gol in Serie A (arrivato in un match sentitissimo come il derby), dopo i due realizzati nella passata edizione dell’Europa League.

Il sogno di Ibañez resta quello di indossare la maglia del Brasile un giorno, ma altre opzioni non sono affatto precluse: come dichiarato ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’, l’ipotesi della Nazionale azzurra potrebbe essere presa in considerazione qualora il ct Roberto Mancini decidesse di convocarlo.

“Ho tre passaporti. Io sono nato in Brasile, mi sento brasiliano e vorrei giocare nel Brasile. Ma vediamo. Ascolto chi mi chiamerà, il calcio è cambiato: tante squadre naturalizzano i giocatori. Se ne ho parlato con gli altri ‘oriundi’? No, non ancora. Ma Toloi è mio amico. È stato un punto di riferimento importante per me quando sono arrivato a Bergamo. Vedremo cosa succederà, appunto”.

Prima della chiamata della Roma, Ibañez fu vicinissimo al Bologna: la strategia d’attesa alla fine lo ripagò.

“All’epoca anche il Bologna mi voleva. Mihajlovic mi telefonò, il mio agente aveva raggiunto l’accordo. Ma io chiesi di prendere tempo, di aspettare. E spuntò la Roma. Per me era meglio andare in un grande club, anche con il rischio di andare in panchina. Se avessi scelto il Bologna, sarebbe stato più difficile andare alla Roma dopo. Invece fare il percorso inverso a giugno, con tutto il rispetto, non sarebbe stato un problema”.

Il cognome Ibañez è quello della madre: una scelta di natura puramente ‘commerciale’.

“Perché suonava bene. Ho pensato al marketing. Se il nome è Roger, meglio Ibañez che Da Silva no?”.

Dal derby al derby: nella scorsa stagione il grave errore che spianò la strada alla Lazio, quest’anno una rete nonostante un’altra sconfitta.

“Capita di sbagliare. Ma non mi sono lasciato condizionare da quell’errore. Quest’anno ad esempio proprio nel derby ho segnato il mio primo gol in Serie A. Ho sempre cercato di lavorare per migliorarmi”.

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