Salterà la semifinale dei playoff mondiali a causa del giallo rimediato nel finale di Spagna-Svezia, quando con una spallata proibita ha colpito Azpilicueta: Zlatan Ibrahimovic non potrà aiutare i suoi compagni nel penultimo atto verso la qualificazione a Qatar 2022, ma quel gesto all’apparenza inconcepibile è figlio di un episodio capitato qualche minuto prima e non digerito dal diretto interessato.
Intervistato da ‘The Guardian’, l’attaccante del Milan ha spiegato il perché del colpo inferto al capitano del Chelsea, una mossa del tutto volontaria. ” L’altro giorno in nazionale ho colpito Azpilicueta, l’ho fatto apposta . Non mi vergogno a dirlo perché si è comportato male nei confronti di un mio compagno . Quel che ho fatto è stupido, ma è anche un modo per dirgli ‘Non lo fai c***o, non hai il coraggio di farlo contro di me e ora ti mostro cosa ti succede se lo fai’. Cosa può dire? Non parlerà a me ma solo al mio compagno, che a sua volta non farà nulla perché è troppo buono. Questo mi ha penalizzato, ma comunque lo rifarei . Io sono questo, non mi vergogno”.
Una chiara questione di principio alla base di tale comportamento scorretto, che impedirà a Ibrahimovic di presenziare ad una gara molto importante per tutta la Svezia. “Non si tratta di perdere i playoff, ma di far capire che non ci si prende gioco di qualcuno sdraiato a terra. Un cane che non parla non si attacca. Attacchi chi sa fare qualcosa. E’ troppo semplice prendersela con i miei compagni che hanno 20 anni e sono tutti dei bravi ragazzi. Spero che Azpilicueta ora l’abbia capito”.