Zlatan Ibrahimovic è stato ospite nella trasmissione ‘Che tempo che fa’ condotta da Fabio Fazio. Occasione nella quale l’attaccante del Milan ha presentato il suo nuovo libro ‘Adrenalina’.
Un titolo decisamente non banale, come spiegato dallo stesso centravanti svedese: “L’adrenalina mi fa stare a questi livelli, e senza adrenalina non sarei dove sono. L’adrenalina è la chiave di tutto. Prima ero più rock and roll e bello, adesso sono più maturo. Da bambino ero molto attivo. I miei genitori provavano a controllarmi ma non ci riuscivano”.
E a proposito di adrenalina, martedì, a San Siro, arriva il Liverpool di Jurgen Klopp. Match decisivo per le sorti europee del Milan: “Non credo alla scaramanzia, sono più forte di queste cose. Questa è una partita importante e dobbiamo giocarla al meglio e vedere come va”.
Dal dicembre del 2019 è tornato a vestire la maglia rossonera e nel giro di poco tempo il Milan ha saputo trovare nuova linfa, tornando prepotentemente ai vertici del calcio italiano: “Non è solo merito mia ma anche di tutta la squadra, però poi dipende sempre dai trofei che si vincono. Quando Ibra firma c’è sempre magia”.
Il suo contratto scadrà il prossimo giugno: ” Sicuri che scada? Un giorno forse succederà, ma non sappiamo quando… Io voglio giocare il più possibile perché non voglio avere rimpianti. Speriamo sia al Milan per tutta la vita. Giocavo contro Paolo Maldini, oggi gioco con Daniel, magari riesco a giocare anche con il figlio di Daniel…”.
La crescita della squadra durante il suo soggiorno bis in quel della Milano rossonera: “Da quando sono arrivato al Milan le cose sono cambiate, ma non è solo merito mio, è merito anche del gruppo e dell’allenatore. Abbiamo fatto un grande passo avanti perché il Milan è tornato in alto, dove deve stare, poi tutto dipende dai trofei. Io voglio vincere un altro scudetto”.
Il rapporto con i propri idoli: “Van Basten? Mi ha messo in difficoltà perché quando sono arrivato all’Ajax ero giovane e mi paragonavano a lui. Non è stato facile mantenere le attese”. E su Ronaldo il ‘Fenomeno’ : “Il più forte. Lo imitavo in campo ma faceva le cose con una velocità incredibile”.
Mino Raiola, il suo agente non che figura di riferimento di tutta la sua carriera: “Mino è tutto…un agente, un amico, un papà, più di un familiare. All’inizio della mia carriera mi ha aiutato molto”.