In una mattina di una domenica di pieno agosto, Bruno Danovaro immaginava di andare solo a prendere il giornale e di sedersi per leggere le consuete notizie che avrebbe passato in rassegna.
Invece, il campione di arti marziali poco prima delle 10 ha notato, in piazza Leonardo da Vinci a Milano, due uomini visibilmente alterati e in atteggiamenti inequivocabili, mentre molestavano pesantemente due ragazze ed è intervenuto per difenderle. A mani nude, per intenderci, è riuscito ad allontanare i due e a evitare il peggio.
- L'intervento a mani nude di Danovaro
- Il precedente della rapina subita
- Chi è Bruno Danovaro, Gran Maestro di arti marziali
L’intervento a mani nude di Danovaro
A descrivere quegli attimi di terrore per le giovani donne, la lucidità del suo intervento e anche la prontezza nell’interpretare quanto si stava consumando in pieno giorno è lo stesso Bruno Danovaro che ha raccontato all’ANSA quella sequenza spaventosa di abusi che si andava consumando:
“Ero andato a prendere il giornale quando ho visto quei due ragazzi che allungavano le mani. Li ho presi e li ho tolti di dosso alla ragazze tanto da consentire loro di andarsene”, ha spiegato il campione che, nell’aprile 2020, da volontario del trasporto medicinali, si era già difeso da un tentativo di rapina con il coltello, mandando in ospedale tre malviventi.
Il precedente della rapina subita
Tre rapinatori che non erano certo al corrente del suo curriculum di campione judo, poi pugilato e karate, e jujitsu con 113 incontri di fila vinti. Allora le cose andarono diversamente, ma si trattò comunque di un avvenimento che poteva avere risvolti drammatici:
“In quel caso c’era di mezzo un coltello. Questa volta li ho solo bloccati. Non voglio passare per giustiziere – ci tiene a precisare -. Non lo sono e non voglio sostituirmi alla forza pubblica. Ma è un disastro. C’è una baby gang in zona, ci sono tre o quattro spacciatori che ormai vivono in piazza, giorno e notte. La situazione sta diventando pesante” soprattutto adesso che il Politecnico di Milano, che ha la sede principale nella piazza, “è chiuso, così come la scuola vicina”. “Le forze dell’ordine ci sono e fanno il loro dovere” ma non possono passare sempre nel momento esatto in cui succedono le cose, ha aggiunto Danovaro, che dopo aver bloccato i due ubriachi, due ragazzi sui 25 anni, li ha fotografati e poi, con una spalla dolorante, è andato a fare una segnalazione al commissariato Città Studi. “Non deve diventare un Far West, non siamo in America – ha puntualizzato- ma questo non è un bel biglietto da visita per Milano”.
Chi è Bruno Danovaro, Gran Maestro di arti marziali
Maestro di arti marziali, difesa personale e personal trainer, Danovaro è un riferimento nello sport milanese (e non solo) per quel che attiene alle discipline che pratica e delle quali impartisce insegnamenti di estrema rilevanza, anche in termini di conoscenza della filosofia a cui si ispirano. E che ha fatto della lotta al doping una delle sue ragioni di vita.
Stella del judo fin dagli anni ‘80 detiene anche diversi record mondiali nella pesistica, alcuni dei quali imbattuti. In più è Gran maestro di Kyokushin, karate, Mma, lotta libera olimpica, judo, bjj, grappling ed ha un altro record di imbattibilità in 113 incontri di arti marziali categoria pro.
E negli incontri, anche televisivi, con studenti e giovani il maestro si è sempre battuto per uno sport pulito, contro sostanze dopanti ed contro le palestre che ne consentono ed incentivano l’utilizzo. Egli stesso ha denunciato pubblicamente, nel recente passato, di essersi trovato al centro di minacce per il proprio impegno nel mondo dello sport e contro l’abuso di sostanze proibite.