La garanzia che Mandzukic sia un guerriero, come se servissero prove, l’ha data il pugile Filip Hrgovic a La Gazzetta dello Sport:
“Ci siamo allenati insieme in settembre, a Zagabria. Ma ci conoscevamo già, almeno su Instagram. È partito tutto da lì”.
Chi ha cercato chi?
“È stato Mario a chiedere di poter venire sul ring a trovarmi. Naturalmente ho accettato, per noi croati lui è un monumento nazionale”.
Lo fa pesare?
“Assolutamente no. È un uomo semplice. E con le persone con cui entra in confidenza è anche simpatico, in Italia forse questo lato di lui non lo conoscete”.
Qui ama mostrare soprattutto le sue doti di “fighter”.
“Le ha davvero, quelle. È un ottimo pugile, ve l’assicuro. Se non avesse fatto il calciatore, l’avrei visto molto bene sul ring”.
Voi croati, in quanto a talento, non scherzate…
“Vero? Siamo pochi milioni, ma c’è qualcosa nella nostra genetica che ci favorisce”.
La domanda che i tifosi rossoneri si fanno è: come sta Mario oggi? È in forma?
“L’ho visto molto bene, ma non mi stupisce. È un professionista scrupoloso, non salta un giorno di palestra. Un guerriero deve anche essere un grande atleta”.
Verrà a San Siro a vederlo giocare, quando il Covid non sarà più un pericolo?
“Certamente, sì. Voglio vederlo combattere anche sul suo terreno”.