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Immobile dimesso, la versione ufficiale sul semaforo e i dubbi sulla velocità. Rientrata anche la figlia

Il capitano della Lazio è a casa, dopo l'incidente. Sua figlia è invece ancora ricoverata, ma sembra che stia migliorando

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

In questo mercoledì mattina, dopo le dimissioni di ieri pomeriggio passate quasi inosservate di Ciro Immobile dal policlinico Agostino Gemelli di Roma, le notizie che riguardano l’incidente stradale che lo ha coinvolto continuano a susseguirsi, come prevedibile. La primogenita Michela, 10 anni, sarebbe in via di miglioramento e da quel che emerge sarebbe sua moglie Jessica Melena a trovarsi con la bambina, ancora ricoverata.

Sulla dinamica e il mistero del semaforo c’è inevitabile cautela, anche perché dopo quanto raccolto e pubblicato da Il Messaggero sarebbe giunta la smentita ufficiale da parte della Roma Servizi per la Mobilità, che ha diffuso una nota attraverso l’agenzia ANSA che nega quanto dettagliato nella chat WhatApp dei tassisti e i contenuti di quel malfunzionamento segnalato.

Ciro Immobile, il post del ritorno a casa

Quel che conta, ora, è che la situazione che riguarda la prima figlia della coppia sia in fase di miglioramento: Michela, che il papà stava accompagnando a un saggio di danza, è rimasta in osservazione, per via di un versamento al fegato tenuto sotto stretto controllo da parte dei medici, fino a oggi.

Immobile ha postato una foto della famiglia riunita, finalmente con la piccola Michela che è tornata a casa con la sua famiglia.

“Grazie per tutti i messaggi pieni d’amore che ci avete mandato e sopratutto grazie ai dottori agli infermieri che in questi giorni hanno fatto il possibile per farci stare bene. Possiamo dire che il peggio è passato vogliamo solo dimenticare e andare avanti e ringraziare Dio per aver protetto le mie bimbe , me e tutte le persone coinvolte”, il testo del post.

Come previsto, invece, l’attaccante è stato dimesso nel pomeriggio di martedì senza clamore considerata la delicatezza del caso e la privacy chiesta sia dal giocatore sia dalla società, la Lazio, sulla vicenda che investe la sua famiglia e in particolare le due bambine rimaste coinvolte nello scontro con il tram 19, nelle vicinanze di Ponte Matteotti, domenica mattina.

Fonte: ANSA

Il dolore al braccio di Immobile

Le condizioni di Ciro, come accennavamo, non destano particolare apprensione nei sanitari: trauma distorsivo alla colonna vertebrale e la frattura composta dell’XI costola destra rimediati nell’incidente; riposo assoluto e rientro graduale in campo tra circa 10 giorni, dietro autorizzazione medica.

Gli esiti sono tutti negativi, ma i medici hanno deciso di tenerlo ancora in osservazione. Il capitano avrebbe avvertito anche dolore a un braccio, a distanza di qualche ora. Se il decorso proseguirà in questa direzione, l’attaccante biancoceleste potrebbe puntare l’Inter. Ma è tutto da capire.

Semaforo rotto o malfunzionante, la nota

Intanto ha destato perplessità e dubbi la versione sul semaforo rotto o malfunzionante che aveva preso corpo nel tardo pomeriggio di lunedì 17 marzo, complice quanto riportato da Il Messaggero da una delle chat dei tassisti romani, i quali avrebbero segnalato su quella piattaforma Whatsapp, di un cattivo funzionamento di quell’impianto semaforico.

Una versione che è stata smentita ufficialmente attraverso una nota succinta di Roma Servizi per la Mobilità, che ha negato il disservizio: il semaforo presente all’incrocio dove si è consumato l’incidente che ha coinvolto l’auto guidata da Immobile e il tram 19 è “perfettamente funzionante”. A chiarirlo, in relazione ad alcune notizie di stampa, Roma Servizi per la Mobilità che, nella nota diffusa attraverso l’agenzia ANSA, “smentisce nel modo più categorico qualsiasi malfunzionamento”.

“Come hanno evidenziato le verifiche subito effettuate, l’impianto era ed è in piena efficienza. Le risultanze tecniche dei controlli sul funzionamento saranno messe a disposizione della Polizia locale”, si legge ancora nella nota. Saranno le autorità competenti a decifrare e ricostruire l’accaduto, visto e considerato che sono rimaste convolti oltre ai conducenti e alle due bimbe di Immobile anche i passeggeri del tram 19, al momento dell’impatto.

I dubbi sulla velocità

Da comprendere anche la velocità a cui andava il SUV guidato da Immobile, che stando al conducente del tram procedeva ben oltre i 50 km/h, a suo avviso. Secondo i calcoli del sito cityrailways, l’auto di Immobile avrebbe viaggiato a circa 80 chilometri all’ora. Una proiezione che non collima con quanto dichiarato da Immobile attraverso il supporto delle note pubblicate dal suo avvocato, Erdis Doraci, che ha anche aggiunto a Repubblica:

“Tre testimoni dicono che Ciro sia passato con il verde. Queste persone ci hanno contattato per raccontare quello che hanno visto”.

Intanto l’autista del tram 19, al pari di Ciro Immobile, avrebbe affermato di essere passato con il verde cosa che verrà controllata attraverso l’acquisizione delle immagini girate dalle telecamere presenti in zona e dei semafori. Inoltre saranno ascoltati nei prossimi giorni sia il conducente sia il giocatore, in modo da chiarire la dinamica dello scontro avvenuto domenica mattina.

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