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Inchiesta plusvalenze Juve, Agnelli decide di convocare riunione con Allegri, squadra e dipendenti

Il presidente bianconero compatta il club dopo la chiusura dell'inchiesta Prisma

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Non poteva rimanere nel segreto di quelle mura, questa riunione convocata dal presidente Andrea Agnelli allo Stadium dopo il clamore suscitato già stamani dalla pubblicazione delle intercettazioni delle chat e dei contenuti di quanto sarebbe stato affermato da Fabio Cherubini e dall’ex capitano Giorgio Chiellini.

La riunione convocata dal presidente Juve Andrea Agnelli allo Stadium

Una riunione con tutti i dipendenti per rassicurarli davanti allo tsunami prodotto dall’emergere di elementi relativi all’inchiesta sulle plusvalenze che sta travolgendo la Juventus, indagini coordinate dalla Procura di Torino.

L’ha convocata e tenuta questa mattina il presidente, all’interno delle sale dell’impianto a pochi passi dal quartier generale juventino della Continassa, per chiarire la posizione della società e spiegare la situazione a valle anche di un comunicato stampa steso dagli avvocati che assistono il club e che vuole difendere anche il brand, la sua identità oltre il tema strettamente legale.

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Allegri e lo staff presenti al vertice Juve voluto da Agnelli

All’incontro hanno partecipato anche Massimiliano Allegri e tutti gli staff tecnici e i dirigenti della prima squadra e di tutte le formazioni giovanili. Inevitabile il loro coinvolgimento, vista l’entità anche di quei contenuti riportati stamani da Repubblica e non solo: dettagli che lasciano trapelare oggetto di attenzione, da parte degli inquirenti.

Presenti anche i legali della società, che hanno chiarito quali sono le contestazioni che riguardano la Juventus nell’ambito dell’inchiesta Prisma: sul tavolo dell’accusa, con la chiusura della fase delle indagini preliminari, ci sono ipotesi di reato che vanno dal falso in bilancio e false comunicazioni sociali all’ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza e uso di fatture per operazioni inesistenti.

Gli indagati: la Juve e lo stesso Agnelli, CdA e dirigenti

Gli indagati, ricordiamo, sono 16, compresa la Juventus come società, lo stesso Agnelli, il Cda e i massimi dirigenti del club: dal momento della ricezione dell’avviso di conclusione delle indagini hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere sentiti o presentare memorie sulla propria posizione.

“Serve unità, il club ha sempre agito con correttezza”, è il significato del messaggio che il numero uno bianconero ha voluto mandare, accompagnato dai legali, come riporta Sky Sport.

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