E’ finita come peggio non poteva. La Juventus fuori dalla Champions League. Ed è solo ottobre. La Vecchia Signora ha già fatto flop dopo appena due mesi di una stagione iniziata male che adesso rischia di finire ancora peggio. Ieri si è avuta la certificazione della pochezza tecnica, tattica e mentale di una squadra debole in tutti i suoi elementi, a cominciare dall’allenatore Max Allegri primo ma non unico responsabile della debacle europea.
E adesso? C’è l’idea di una ennesima rivoluzione in casa Juve, peraltro anticipata, già a Natale durante la sosta dei Mondiali. Nessuno è al sicuro, dai senatori, vedi Bonucci ai nuovi arrivati, vedi Di Maria ecco chi rischia di salutare la compagnia bianconera e non esserci più nel 2023.
- Crisi Juve, Allegri sulla graticola tra esonero e dimissioni
- Rivoluzione Juve a gennaio: chi parte e chi resta
- Fallimento Juve: Bonucci, Cuadrado, il flop della vecchia guardia
- Mercato Juve: Paredes e Di Maria sarà addio a gennaio
- Flop Juventus: anche Kean in uscita, Fagioli in prestito
Crisi Juve, Allegri sulla graticola tra esonero e dimissioni
Ogni volta che la Juventus perde la panchina di Massimiliano Allegri traballa maledettamente. Non potrebbe essere altrimenti anche all’indomani di una sconfitta cocente e spartiacque come quella patita ieri a Lisbona contro il Benfica. Ko che ha messo la certificazione sull’eliminazione della Juve dalla Champions League. E’ la prima volta per Allegri in carriera, non succedeva ai bianconeri dalla terza e ultima stagione di Conte con l’eliminazione all’ultima giornata con il ko in casa del Galatasaray.
Le responsabilità di Allegri
Le responsabilità del tecnico sulla gestione generale del gruppo sono evidenti. Al di là di infortuni e qualità generale non altissima, sicuramente al di sotto delle aspettative, Max non ha dato quel di più che da lui ci si aspettava, a cominciare da Agnelli che lo aveva richiamato dopo le esperienza peraltro vincenti di Sarri e Pirlo. Allegri ha perso il manico e non riesce a trovare il bandolo della matassa. Dal suo ritorno ha vinto solo due scontri diretti: con il Chelsea, al girone lo scorso anno, e a Roma nel rocambolesco 4-3, peraltro con Landucci in panchina.
Juve, Allegri da cacciare?
La domanda sorge spontanea. Il tecnico continua a vedere dei segnali per non ammainare la nave alla deriva. Ma gli ultimi 20 minuti di ieri a Lisbona, con la rimonta incompiuta non possono e non devono essere un punto di partenza. Semmai un ennesimo segnale dell’instabilità, anche e soprattutto emotiva di tutto l’ambiente. E sarebbe compito del tecnico controllarla, al di là del lavoro tecnico e tattico che pare non esserci dietro questa squadra.
Flop Juve: le parole di Agnelli su Allegri
Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli non ha parlato dopo l’eliminazione. Restano quindi le sue parole dopo il brutto ko di Haifa, preludio al fallimento in Champions. “Le decisioni si prendono a giugno in casa Juve” aveva detto. Facile quindi immaginare che si vada avanti con Max fino a fine stagione a meno che non ci siano clamorose e inattese al momento dimissioni del tecnico.
Certo è che se anche in campionato, con Lecce e Inter si dovessero verificare altri pesanti ko, e non si dovesse trovare nemmeno la consolazione della qualificazione in Europa League, allora la dirigenza e la proprietà della Vecchia Signora potrebbero davvero decidere di forza la mano con Allegri per non continuare quello che sarebbe un vero e proprio calvario.
Rivoluzione Juve a gennaio: chi parte e chi resta
Una campagna acquisti sulla carta buona è diventata sbagliata, sbagliatissima. La Juventus ha puntato sugli uomini sbagliati. Almeno è questo quello che sta dicendo il campo. Ieri sera, Gatti, peraltro colpevole sul primo gol del Benfica, e Kostic erano le uniche facce nuove in campo. Con l’Empoli era andata pure peggio, c’era il solo Kostic. Gli altri? Tutti infortunati o quasi, da Bremer a Pogba passando per Di Maria e Paredes.
Facile pensare che la Juventus proverà durante la sosta per i Mondiali a mettere una pezza su un organico, al di là delle colpe del tecnico, insoddisfacente, per resa e valore. Il tutto però con un occhio al bilancio partendo dal rosso di 254 milioni del 30 giugno.
Fallimento Juve: Bonucci, Cuadrado, il flop della vecchia guardia
Colpevoli su tutti, ieri per l’ennesima volta. Hanno dato tanto senatori come Bonucci e Cuadrado ma sono in palese difficoltà con il passare degli anni. Dopo gli errori col Milan, ieri Bonucci ha dato il là al 4° gol del Benfica. Allegri lo ha tolto come un segnale di resa. Idem Cuadrado con l’ingenuo fallo di mano che ha causato il rigore del 2-1 un attimo dopo il pari. Loro responsabili senza riuscire più a dare quel contributo richiesto. Almeno non più centrale. Per di più dannosi nei loro svarioni.
Difficile che vadano via già adesso. Il colombiano è in scadenza, finirà e saluterà la compagnia. Per Leo qualche giorno fa si era parlato addirittura di rinnovo. Potrebbe fare una stagione alla Chiellini, da quarto/quinto cambio, ma accetterà? Difficile dirlo, il rapporto poi con la tifoseria peserà nella sua decisione. Nella stessa situazione ci sono Rugani e Alex Sandro. Gennaio o giugno, hanno fatto il loro tempo.
Mercato Juve: Paredes e Di Maria sarà addio a gennaio
Dovevano essere i colpi del mercato bianconero. Non hanno dato nulla. Anzi non si sono quasi visti finora. E stavolta gli assenti non hanno sempre ragione, anzi. Angel di Maria è stato a lungo corteggiato, idem Paredes. Quasi una telenovela il loro arrivo. E dire che la Juve si era liberata di Dybala per accogliere El Fideo. Che probabilmente lascerà Torino per i Mondiali per non tornarci più se non a prendere le ultime cose.
Di Maria aveva firmato per la Juve quasi esclusivamente per preparare il Mondiale con l’Argentina. Avrebbe sì finito la stagione ma a questo punto, visto il suo apporto nullo, col rientro di Chiesa alle porte, la Juve potrebbe cercare di sciogliere il contratto per i restanti sei mesi con Angel. E non è da escludere che Paredes torni al Psg. Troppo soft il suo calcio, quando è abile e arruolabile, finora molto poco va detto.
Flop Juventus: anche Kean in uscita, Fagioli in prestito
La Juve ha cercato di piazzarlo già in estate. Nonostante i due gol nelle ultime due partite, ieri la Uefa gli ha dato il gol in mischia del temporaneo 1-1, Moise Kean è destinato a lasciare la Juventus. Probabilmente già a fine dicembre. Andrà a giocare invece, in prestito, Fagioli. Allegri non è riuscito finora a trovargli spazio, nonostante le assenze. Ha giocato pochissimo, pochi scampoli di fare. Nelle gerarchie dei giovani è finito non solo dietro Miretti ma anche dietro Soulè e Iling-Junior. Potrebbe tornare alla Cremonese con cui ha vinto la promozione in A la scorsa stagione.