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Benfica-Juventus 4-3 pagelle e commento: AllegriOut dalla Champions League

Champions League 2022-23, 5a giornata. Il Benfica batte la Juventus 4-3. Top: Illing, Milik e Kean. Flop: Bonucci, Rabiot, Locatelli.

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Il Benfica vince contro una Juventus che si sveglia tardi: 4-3 per i lusitani, Allegri saluta la Champions League. Le pagelle: una sfilza di insufficienze. Milik e Illing note liete tra i bianconeri, Vlahovic e Kean strappano il 6 ma la Juventus si sfalda con il passare dei minuti. Nonostante ciò, il finale thrilling aveva quasi rimesso i giochi in parità. Anche il punto, però, alla Juve non sarebbe bastato. Ora l’obiettivo diventa l’Europa League: difendere il terzo posto del girone H per tentare di salvare la stagione andando a competere per il secondo trofeo europeo.

Benfica-Juventus 4-3, l’analisi della partita

Nel mezzo del cammin… mi ritrovai in una Silva oscura. Anzi due, in questo caso. Prima Antonio, poi Rafa che mette a segno una doppietta. Ma l’autentico mattatore è lui, Joao Mario: autore, l’ex Inter, di una prestazione da incorniciare. Quantità qualità, gol su rigore calciato in maniera impeccabile, assist per i compagni, visione di gioco, capacità di colpire e fare male. Subito dopo di lui, Silva. Chissà se Massimiliano Allegri, cupo in volto e sfiduciato già a fine primo tempo, avrà parafrasato Dante.

Di sicuro la Juventus mette in archivio l’ennesima sua serata di Champions League a tinte nere: è la stessa in cui dice addio – che dejavù – all’edizione 2022/2023 della massima competizione europea per mano di un Benfica bellissimo ed efficace.

Una flebile speranza. Il miraggio degli ottavi di finale al cospetto di un Benfica che invece fa l’enplein – vittoria in trasferta, vittoria in casa – e resta imbattuto: tre successi e due pareggi per i lusitani, appaiati al Paris Saint Gerrmain in testa del gruppo H a quota 11. Già sicure, entrambe, del passaggio del turno.

Benfica-Juventus 4-3: i bianconeri si svegliano tardi

Somos um. Noi siamo uno. L’accoglienza del tifo del Benfica è da notti che valgono per sempre. Cartoline bianche imbottigliate in altre cartoline rosse: i colori sono quelli del club, la voce è univoca, la carica è impressionante. Roba che ci resti secco oppure ti esalti. Ora noi o risorgiamo come squadra – recitava Al Pacino nei panni di coach D’Amato – cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l’altro, fino alla disfatta.

Juventus, di che pasta sei fatta?

Perdono, i bianconeri, cui forse è sbagliato chiedere di più: incompleti in ogni reparto, vulnerabili di fronte alle iniziative del Benfica che diventa pericoloso ogni volta che accelera, inconcludenti dalla tre quarti in su. Fuori Milik, fuori Alex Sandro: decide così Massimiliano Allegri, un po’ per necessità (il brasiliano non ce la fa) e un po’ per convinzione. Panca per Milik, Kean fa il suo ma resta una seconda scelta.

La sorpresa è Gatti dal 1′. Come è andata? Di buono c’è il debutto in Europa per il classe 1998 ma le sicurezze di Bonucci (altra gara da archiviare in tutta fretta) e Danilo, che gli avrebbero dovuto fare da scudo, hanno fatto cilecca. I cinque in mediana non fanno reparto: Cuadrado e Kostic meglio degli altri, Locatelli evanescente, McKennie a singhiozzo, Rabiot è sembrato il fratello meno talentuoso del calciatore che si era fatto apprezzare contro l’Empoli.

Benfica-Juventus 4-3: finale da brividi

Prima parte della prima frazione di gioco di marca locale: il vantaggio di Antonio Silva arriva dopo 17’ nel corso dei quali gli uomini di Schmidt hanno macinato trame corali e alzato costantemente il baricentro del gioco. La Juventus ha scelto di giocare di rimessa: poche le fiammate iniziali ma dopo il gol subito è emerso il carattere dell’undici di Allegri.

Al 22’ gara di nuovo in parità: angolo battuto da Cuadrado, colpo di testa di Vlahovic defilato sul palo destro e libero di concludere a rete. Ininfluente un fuorigioco di Kean: Var dixit. Il pari dura il tempo di uno starnuto: fallo di mano in area di Cuadrado, Joao Mario spiazza Szczesny e riporta avanti il Benfica. Che piazza il tris al 35’: ancora Joao Mario, stavolta in versione assist-man, per il colpo di tacco di Rafa Silva. La ripresa è una passerella: fanno festa all’Estádio da Luz quando Rafa Silva firma la doppietta personale prendendosi gioco di una difesa sgretolata. Poi il colpo di scena: entrano Illing e Milik, cambia il volto della gara. L’attaccante firma il 4-2, McKennie strappa un impensabile 4-3 che tiene aperte le speranze ma il Benfica – che si divora il quinto gol ancora con Rafa Silva in due occasioni – non scivola più. Altra delusione per i bianconeri dopo i fatti di cronaca recente che aprono al processo per la dirigenza.

Benfica-Juventus 4-3: gli highlights del primo tempo

7’: conclusione dal limite di Enzo Fernandez, nessun problema per Szczesny che vede il pallone sorvolare sopra la traversa

13’: è Rafa Silva a farsi trovare in area bianconera, controllo di palla e conclusione a eludere l’intervento di Bonucci, sfera fuori alla sinistra dell’estremo difensore bianconero

17’: GOL BENFICA. Fernandez crossa da sinistra per la testa di Antonio Silva cui basta infilarsi tra Bonucci e Gatti, spizzare il pallone di testa e mettere fuori causa Szczesny

22’: GOL JUVENTUS. Corner dalla sinistra, Cuadrado mette sul secondo palo e Kean, assistito da Vlahovic, con un colpo di testa infila Vlachodimos

28’: GOL BENFICA. Calcio di rigore per i padroni di casa concesso per fallo di mano in area di Cuadrado. Joao Mario contro Szczesny: palla a destra, portiere a sinistra.

34’: ripartenza Juventus, Kostic si fa largo a sinistra e serve Vlahovic che, da buona posizione, svirgola.

35’: GOL BENFICA. Azione da manuale con due soli protagonisti: Joao Mario si invola a sinistra e mette sui piedi di Rafa Silva un pallone che il laterale decide di insaccare con un colo di tacco.

Benfica-Juventus 4-3: gli highlights del secondo tempo

5′: GOL BENFICA. Ancora Rafa Silva in gol, Alejandro Grimaldo piazza l’assist decisivo ma l’errore grossolano è di Bonucci che serve l’avversario in fase di ripartenza.

16′: Goncalo Ramos al tiro dal limite, pallone centrale su cui Szczesny può intervenire senza problemi.

32′: GOL JUVENTUS. Uno-due tra i due neoentrati Illing e Milik: travolgente l’azione personale sulla sinistra del primo, girata vincente del bomber.

34′: GOL JUVENTUS. McKennie sfrutta a dovere un’altra incursione di Illing, svantaggio ridotto a una rete.

40′: palo del Benfica con Rafa Silva che va a finalizzare una ripartenza.

50′: triplice fischio. Benfica-Juventus 4-3.

Benfica-Juventus, le pagelle della Juventus

Szczesny 5,5: di più è impossibile dargli. Non ha nessuna responsabilità specifica sui gol ma scivola nel baratr o di un reparto che non ha girato mai.

Danilo 5,5: cerca di caricarsi sulle spalle la retroguardia ma dventa più incidente in senso negativo l’incertezza altrui che la sua sicurezza.

Bonucci 4,5: è sparito dal giorno in cui mr. Chiellini ha salutato il calcio vero. Sarà un caso? Che sia un problema di testa, di fisico o di feeling con i compagni non è dato saperlo. Ma è un problema.

Gatti 5,5: esordio complicato contro una squadra che quando attacca fa male. Le fiammate dei lusitani lo destabilizzano: non c’è trippa… per Gatti. ma non è il meno peggio della retroguardia.

Cuadrado 5: prima frazione di gioco da croce e delizia, meglio in ripartenza che in fase di contenimento. Artefice del primo gol bianconero, una leggerezza nella propria area causa il rigore che consente a Joao Mario di far dilagare i suoi. Poi sparisce.

McKennie 6: per il gol che ha riaperto la gara e tenuto il Benfica in apnea fino al triplice fischio. Prima di quel momento, tanta imprecisione e luce a intermittenza.

Locatelli 5: non riesce a dettare i tempi, fatica a impostare, spesso avulso dal gioco. Non è la sua serata migliore. Meglio nel finale di partita, come tutta la squadra.

Rabiot 5: dimenticata Empoli, a Lisbona gli avversari sono di un’altra pasta. Anche lui: brutta copia del calciatore ammirato tre giorni fa.

Kostic 5: fiammate, stop. Nella prima parte di gara è tra i più pericolosi dei suoi, si spegne presto.

Illing 7: cambia volto al match. Ha un impatto micidiale sulla partita e rimette la Juve sui binari giusti entrando nelle azioni del gol. E’ stato un fattore, la nota più felice della serata. Guardare al futuro vuol dire guardarlo, per forza di cose, negli occhi.

Vlahovic 6: fa a sportellate e ci mette fisico e carattere. Decisivo nell’azione del primo gol, si sacrifica tanto, conclude pochissimo.

Kean 6: un graffio al pallone e firma il momentaneo 1-1. Tanta volontà, movimento, agonismo. Fa quello che può.

Milik 6,5: il perché della panchina lo spiegherà Allegri. La sensazione è che fosse la partita giusta per lui, lo ha dimostrato nei 45′ concesssigli. Crea pericoli ed è una sentenza: un pallone, lui, comunque lo butta dentro.

Benfica-Juventus, top Benfica: Rafa Silva e Joao Mario

Rafa Silva 8: sontuoso, pericolo costante. Fa due gol ma se ne divora altrettanti. Fa scacco matto alla difesa bianconera ogni volta gli capiti di avvicinarsi nell’area avversaria. Satanasso.

Joao Mario 8,5: cervello e gamba, qualità e quantità, carattere e cuore. Nessuno, stasera, come lui.

Benfica-Juventus 4-3, la pagella dell’arbitro

Jovanovic 6,5: tiene in pugno la gara anche nei momenti in cui la partita si fa più nervosa. Bene la richiesta di verifica al Var per convalidare il gol di Kean. Dosa nel modo migliore i cartellini e lascia giocare. Prova più che sufficiente.

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