Ivan Perisic: 8 - Quando Antonio Conte lo bollò come inadatto al proprio calcio favorendone l’approdo in prestito al Bayern Monaco, l’esperienza italiana di Perisic sembrava conclusa. E invece dopo il pieno di autostima in Germania, con tanto di Triplete, ecco la svolta con due annate da protagonista assoluto come uomo a tutta fascia nel 3-5-2.
Simone Inzaghi: 7.5 – Il tecnico piacentino sa bene che tra 20 anni la sua prima stagione alla guida dell’Inter sarà ricordata di più per lo scudetto perso che per le due coppe vinte. Il tempo per perfezionarsi non manca e la società glielo darà, ma in un campionato che si è giocato sui dettagli la sensazione è che il rimpianto gli resterà per sempre.
Lautaro Martinez: 7.5 - Pur dovendosi scucire il tricolore dalle maglie dirigenti e tifosi dell’Inter hanno ormai capito di poter contare su un giocatore completo, in grado di ricoprire più ruoli in attacco, grazie ad una tecnica da trequartista e a una fisicità e a un fiuto del gol da centravanti vero.
Nicolò Barella: 7.5 - A livello di rendimento il motorino del centrocampo nerazzurro non si è discostato di molto dalla stagione del debutto: già questa è una nota di merito per un giocatore che a 25 anni rappresenta già un riferimento nel proprio ruolo non solo all’interno dei confini nazionali. Il pilastro della mediana della nazionale è stato uno dei giocatori più continui nella stagione dell’Inter, non risentendo neppure dei passaggi a vuoto della squadra e restando sempre lucido.
Marcelo Brozovic: 8.5 - In assoluto e per distacco il miglior giocatore della stagione nerazzurra e nella top 5 dell’intero campionato. Alla soglia dei 30 anni e alla settima stagione con la maglia dell’Inter il centrocampista croato ha raggiunto vette di rendimento che ne fanno lo spot migliore di come anche la Serie A possa migliorare giocatori a tal punto da renderli appetibili anche per club internazionali di primissima fascia.
Milan Skriniar: 8 - Dal gol scudetto contro l’Atalanta nella scorsa stagione al ruolo di iniziatore della manovra avuto nella nuova gestione tecnica. Il passaggio da Conte a Inzaghi ha portato a diversi cambiamenti nel gioco dell’Inter, su tutti il drastico calo delle palle lunghe a favore di un calcio più manovrato. In entrambi gli scenari lo slovacco si è rivelato pedina insostituibile in virtù di qualità tecniche che ne fanno ormai uno dei difensori più completi del panorama internazionale.
Hakan Calhanoglu: 7 - Parlare di scommessa per un giocatore che aveva già alle spalle quasi 70 presenze con la propria nazionale, oltre 100 in Bundesliga ed oltre 170 in Serie A era quantomeno azzardato, ma è indubbio che puntando sul turco per la sostituzione di Eriksen i dirigenti e l’allenatore dell’Inter si siano presi una bella responsabilità, viste le caratteristiche dell’ex milanista, non identiche a quelle del danese. E un anno dopo si può apertamente parlare di un’intuizione felice.
Tags:
Leggi anche:
- Inter, Inzaghi premiato dal suo primo critico: siparietto con Sacchi e ammissione sul mercato, web in fiamme
- Serie A top e flop 35ª giornata, pagelle con cattiveria: Chiesa funambolico, Lautaro inceppato, Tomori disastroso
- Sassuolo-Inter, moviola: il gol annullato a Lautaro e gli 88’ senza gialli
- Prossime partite e calendario dell'Inter
- Tutte le notizie dell'Inter