Jannik Sinner al Foro Italico non c’è ma si vede. Il 22enne tennista azzurro ha dovuto rinunciare agli Internazionali d’Italia proprio nel momento migliore della sua ancora giovane carriera. Doveva essere il suo torneo, il torneo in cui un italiano era in grado di lottare per la vittoria finale a 48 anni di distanza dall’ultima vittoria targata Adriano Panatta. Ma la delusione non è arrivata sul campo ma con un forfait che ha fatto malissimo ai tanti tifosi. Sul “caso Jannik” e su tanto altro interviene Stefano Meloccaro, giornalista Sky per il mondo del tennis ma anche voce di Radio Capital.
- Nessuna previsione sul Roland Garros
- I problemi all’anca di Sinner
- Sinner, l’infortunio è stato sottovalutato
- Delusione italiana agli Internazionali
- Infortuni e formula Masters
Nessuna previsione sul Roland Garros
Negli ultimi giorni è stato Darren Cahill che ha lasciato qualche indizio sparso come in una sorta di gioco. Indizi che mettono sulla strada di Parigi ma che Stefano Meloccaro non vuole interpretare e anzi preferisci concentrarsi su un consiglio a Sinerr: “Io non interpreto i post di Cahill perché già lo fanno tutti e mi sembra un gioco al massacro quello di provare a capire da quello che mette se giocherà o meno il Roland Garros. Io quello che so per certo è che quando c’è la salute c’è tutto e che la salute è la prima cosa. Detto così sembra molto banale ma per un tennista abbiamo imparato negli anni che è una cosa fondamentale e non c’è nessuna fretta al mondo. Fino a quando Jannik non sarà guarito al 180% non deve toccare una palla da tennis che per un tennista è un controsenso in termini. Non puoi cominciare ad avere problemi all’anca a 23 anni perché è una cosa seria”.
I problemi all’anca di Sinner
Negli ultimi giorni si è parlato moltissimo dei problemi all’anca di Jannik Sinner e di cosa significhi per un tennista questo tipo di situazione: “Non è un indolenzimento, non è uno strappo muscolare, non è una frattura e non è neanche una tendinite: è qualcosa che riguarda la meccanica del corpo che una volta che si è alterata non torna a posto. Se la prendi all’inizio come spero stia facendo Jannik può tornare meglio di prima, altrimenti basta pensare a cosa è successo a Murray”.
Sinner, l’infortunio è stato sottovalutato
Il dolore a Montecarlo, la scelta di giocare Madrid con ritiro nei quarti di finale e poi il forfait a Roma. Il dubbio è che lo stesso team di Sinner abbia in qualche modo sottovalutato il problema accusato da Jannik: “Da parte mia c’è stata senza dubbio preoccupazione dopo quello che ha detto in conferenza. Per quello che sappiamo, e non sappiamo molto anche se cerchiamo di essere al centro della notizia, l’ha un po’ sottovalutata. Perché se già a Montecarlo aveva sentito qualcosa, benedetto figliolo era proprio necessario questo Madrid? No. Quando lui ha dichiarato che sarebbe andato a Madrid solo per un paio di partite e per allenarsi per Roma, io immediatamente ho pensato che non era una dichiarazione da Sinner. Lui è uno che va per vincere o non va. Lì ho capito che c’era qualcosa che non andava”.
Delusione italiana agli Internazionali
Stefano Meloccaro è abituato a dire quello che pensa sempre. E non si nasconde nel definire gli Internazionali d’Italia una grande delusione per i colori azzurri: “Dobbiamo dire le cose come stanno. Il torneo di Roma è stata una grande delusione per il tennis italiano. Uno non va, uno che ci sta e poi non va (Berrettini, ndr), uno altro perde subito e così via. Gli ultimi anni ci eravamo abituati molto bene. Questa cosa che io in gergo tecnico chiamo “la moria delle vacche” (dice scherzando, ndr) non riguarda solo l’Italia. Il nome nuovo mi sembra quello di Darderi. Mi sembra bello pronto, mezzo sangue argentino, con quella garra su terra battuta che ci sta bene. Non mi sembra un fuoco di paglia ma uno che è destinato a restare”.
Infortuni e formula Masters
Masters su due settimane e infortuni? Nelle ultime settimane il tema è stato trattato più volte, ne hanno parlato alcuni giocatori a Roma come Tsitsipas che è stato molto duro sull’argomento. Ne ha parlato anche l’ex tennista Andy Roddick e il tema è molto centrale nel circuito. “La nuova formula dei Masters? A me non piace molto perché le prime giornate mi sembrano molto leggere, l’approccio al torneo dei forti avviene dopo 3-4 giorni e diventa tutto un media day. A me piace il Masters 1000 concentrato che pronti via e devi vincere 4-5 partite in 5-6 giorni. Sul fronte infortuni non credo che cambi moltissimo ma chi ne se molto più di me, mi diceva che è meglio stringere un po’ per avere più giorni per recuperare”.