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Italia d'oro nel curling: un miracolo sportivo italiano

I numeri del movimento del curling di casa nostra rispetto alle altre nazioni battute da Stefania Constantini e Amos Mosaner e la storia della popolarità in Italia di uno sport che solo per poco tempo rimane nel cuore della gente.

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La medaglia d’oro conquistata nel doppio misto del curling ai Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 da Stefania Constantini e Amos Mosaner ha semplicemente dell’incredibile per due motivi: il modo in cui è arrivata, 11 vittorie su 11 partite, e le dimensioni del movimento del curling italiano, microscopiche rispetto a quelli di tutte le nazioni che la 22enne ampezzana e il 26enne trentino hanno battuto, e in certi casi umiliato, durante questo torneo a cinque cerchi.

Italia d’oro nel curling, i numeri del movimento e la storia di Stefania e Amos

In Italia, infatti, i tesserati sono poco più di 300. In Canada, secondo quanto si trova su Twitter, ci sono più di 2 milioni di praticanti e 16.000 tesserati. Negli Stati Uniti ci sono più di 15.000 tesserati. In Scozia, il luogo dove è nato questo sport e dove si ricavano le stone, i mastodontici sassi di granito che lo caratterizzano, 11.000. In Svezia 7.000, in Russia, Cina, Svizzera e Norvegia più di 2.000. Quelle che abbiamo nominato sono quasi tutte le nazioni che Stefania e Amos hanno battuto nel loro cammino verso l’oro olimpico.

Basterebbero solo questi numeri per far capire che questo trionfo è uno dei più grandi di tutta la storia dello sport italiano, e non solo per quanto riguarda gli sport invernali. C’è anche da considerare che Constantini è entrata solamente da poco nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro, mentre prima faceva la commessa in un negozio di abbigliamento a Cortina d’Ampezzo, il suo luogo di residenza, mentre Mosaner, fino al 2017, quando è entrato in aeronautica, lavorava in un’azienda vinicola, quindi fino a poco tempo fa erano tutt’altro che una coppia dedicata a tempo pieno allo sport che più amano.

Italia d’oro nel curling, da Torino 2006 al trionfo di Pechino

Il curling, dopo un’estemporanea apparizione ai primi Giochi invernali di Chamonix 1924, è entrato ufficialmente nel programma olimpico a Nagano 1998 con il torneo maschile e quello femminile. L’Italia ha cominciato a conoscerlo quando le due squadre nazionali maschile e femminile parteciparono in qualità di padrone di casa ai Giochi di Torino 2006. In quei giorni esplose la curlingmania che poi però, dopo i Giochi, si è rapidamente sgonfiata per tanti motivi che non stiamo a elencare.

Un piccolo ritorno di popolarità l’ha avuto grazie al film del 2013 “La mossa del pinguino” diretto da Claudio Amendola, in cui protagonista è proprio il curling. Ma anche in questo caso, è finito tutto in breve tempo, e neanche il ritorno della squadra maschile ai Giochi di Pyeongchang 2018, edizione che ha visto la prima apparizione del doppio misto nel programma, ne ha risollevato la popolarità. Eppure, in quello stesso 2018, ma già nel 1979 e poi nel 2021 l’Italia maschile ha vinto tre bronzi europei, quella femminile addirittura due argenti nel 1982 e nel 2006 e un bronzo nel 2017. Riusciranno Stefania Constantini e Amos Mosaner, col loro trionfo olimpico di Pechino, a rendere più alta e costante la popolarità di questo meraviglioso sport? Visti i precedenti, purtroppo, c’è da dubitarne fortemente.

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